Rivista LXIII (2023) - fasc. 1

Studi e Testi
Attilio Bartoli Langeli
pp. 7-36
Una lettera, tante lettere. La ‘‘bolla di canonizzazione’’ di Antonio di Padova
II.23.1.01

SOMMARIO
Viene esaminata la tradizione della lettera di Onorio III Cum dicat Dominus, annunciante la canonizzazione di Antonio di Padova, celebrata a Spoleto il 30 maggio 1231. Della lettera sono state identificate tredici emissioni in date diverse, tra l’1 e il 25 giugno, per un totale di 11 originali e 3 copie (una delle quali nel Registro del pontefice). Degli originali, 5 sono conservati in archivi padovani. In appendice sono elencate le sedici edizioni (nonché i regesti) a stampa della lettera che si sono individuate.

Parole chiave: Antonio di Padova; Papa Onorio III, bolle di canonizzazione, originali, cancelleria papale.

ABSTRACT
The tradition of the letter of Honorius III Cum dicat Dominus, announcing the canonisation of Anthony of Padua, celebrated in Spoleto on 30 May 1231, is examined. Thirteen issues of the letter have been identified on different dates, between 1 and 25 June, for a total of 11 originals and 3 copies (one of which in the pontiff). Of the originals, 5 are perserved in archives in Padua. Sixteen printed editions (as well as regests) of the letter are listed in the appendix.

Keywords: Anthony of Padua, Pope Honorius III, bulls of canonisation, originals, papal Chancery.

italiano
Aleksander Horowski
pp. 37-94
Tre uffici liturgici in onore di sant’Antonio di Padova tra uniformità e innovazione nel XIII secolo
II.23.1.02

SOMMARIO
Il contributo offre l’edizione di tre offici liturgici in onore di sant’Antonio attestati nei breviari del XIII secolo. L’analisi dei codici permette la loro datazione e provenienza. Si tratta del breviario delle Damianite di Breslavia, vergato nella seconda meta` degli anni sessanta del Duecento (Wrocław, Biblioteka Uniwersytecka, ms. I.Q.252), di un breviario minoritico iberico, composto tra il 1297 e il 1307 (Madrid, Biblioteca Nacional, ms. 713) e di uno della Catalogna, databile tra il 1263 e il 1279 (Madrid, Biblioteca Nacional, ms. 239). Lo studio porta a riconsiderare la natura dello Statuto liturgico del capitolo di Tolosa del 1307. Si riflette anche sull’immagine di sant’Antonio che diffondono i testimoni analizzati.

Parole chiave: Liturgia romana; Agiografia medievale; Fonti liturgiche antoniane; Damianite di Breslavia; Slesia; Frati Minori; Spagna; XIII-XIV secolo.

ABSTRACT
The contribution offers an edition of three liturgical offices in honour of St. Anthony attested in 13th-century breviaries. Analysis of the codices allows their dating and provenance. These are the breviary of the Damianites of Breslau, written in the second half of the 1360s (Wroclaw, Biblioteka Uniwersytecka, ms. I.Q.252), an Iberian Minoritic breviary, composed between 1297 and 1307 (Madrid, Biblioteca Nacional, ms. 713) and one from Catalonia, dated between 1263 and 1279 (Madrid, Biblioteca Nacional, ms. 239). The study leads one to reconsider the nature of the liturgical statute of the Toulouse chapter of 1307. It also reflects on the image of Saint Anthony disseminated by the analysed witnesses.

Keywords: Roman Liturgy; Medieval Hagiography; Anthonian liturgical sources; Damianite of Breslau; Silesia; Friars Minor; Spain; 13th-14th century.

italiano
Antonio Rigon
pp. 95-120
«Cuius ad exemplum sacratum visite templum». Sant’Antonio di Padova e la sua basilica. - Notarella sull'iscrizione del portale di di Attilio Bartoli Langeli
II.23.1.03

comprende Attilio Bartoli Langeli: Notarella sull'iscrizione del portale della basilica (pp 118-120)

SOMMARIO
A partire dall’epigrafe ‘‘parlante’’ collocata sopra il portale d’ingresso della basilica antoniana, il contributo sviluppa il senso della scritta composta ad accogliere il pellegrino che si accinge a visitare il santuario, la possibile data di composizione con in appendice un’expertise epigrafica di Attilio Bartoli Langeli. A partire dall’epigrafe, la riflessione si allarga nell’interpretazione architettonica della basilica, quale nova Jerusalem, come definita nella Vita prima, espressa particolarmente nella cupola troncoconica su cui si issa un angelo con la tromba. Viene proposto un possibile e convincente confronto con la chiesa di Santa Corona di Vicenza in cui e` conservata la reliquia di una spina della corona di Cristo acquisita dal vescovo Bartolomeo di Breganze, contemporaneo alla costruzione della basilica padovana. L’autore propone un’originale lettura del progetto della basilica antoniana, quale espressione realizzata di un’architettura che ha il fondamento nell’agiografia architettonica antoniana.

Parole chiave: Basilica di S. Antonio; Epigrafe parlante; Architettura; Vicenza; Santa Corona; Agiografia architettonica antoniana.

ABSTRACT
Drawing insight from the ‘‘speaking’’ epigraph which is situated at the entrance of the basilica of Saint Anthony, the contribution develops the sense of the writing (which is composed and placed to welcome the pilgrim who is about to visit the sanctuary), the possible date of composition with an epigraph expertise in the appendix of Attilio Bartoli Langeli. The reflection – which begins with the epigraph – widens in the architectural interpretation of the basilica, as nova Jerusalem, as defined in the Vita prima, exceptionally expressed in the truncated conical dome on which is hoisted an angel with a trumpet. There is a proposed, possible and convincing comparison with the church of Santa Corona in Vicenza, in which church the relic of a thorn from Christ’s crown (acquired by the bishop Bartolomeo of Breganze) is preserved, contemporary with the construction of the basilica of Padua. The author proposes an original reading of the project of the basilica, as a realized expression of an architecture that has its foundation in the Anthonian hagiography.

Keywords: Keywords: Basilica of St. Anthony; The speaking epigraph; architecture; Vicenza, Santa Corona; Anthonian architectural hagiography.

italiano
Note e Ricerche
Manlio Leo Mezzacasa - Franco Benucci
pp. 121-135
Per un maestro di cultura salisburghese a Padova. La Madonna della misericordia del Museo Antoniano
II.23.1.04

SOMMARIO
L’articolo presenta un rilievo lapideo delle collezioni del Museo Antoniano raffigurante la Madonna della Misericordia. La provenienza del manufatto non è nota, ma la presenza di alcune figure identificabili come frati francescani suggerisce che l’opera appartenesse fin dall’origine al contesto della basilica o delle strutture conventuali. Il linguaggio formale e stilistico suggerisce inoltre l’attribuzione a un maestro di cultura oltralpina, segnatamente dell’area di Salisburgo, e una datazione verso la metà del Quattrocento.
Nel contributo vengono inoltre analizzate, sia sotto il profilo testuale che nel carattere epigrafico, le iscrizioni, in minuscola gotica, poste nella parte inferiore del rilievo in corrispondenza delle immagini del sole e della luna; si tratta dell’incipit assoluto e dell’attacco della seconda quartina di due noti inni mariani facenti parte della Liturgia horarum e recitati rispettivamente alle Lodi e al Mattutino dell’Ufficio della Beata Vergine, ma originariamente parte di un solo inno che la critica attribuisce a Venanzio Fortunato e che le fonti riconducono alla più sentita devozione mariana di sant’Antonio. I due frammenti testuali, che l’iscrizione avvicina a formare un nuovo testo, stabiliscono altresì una forte integrazione concettuale con l’immagine scolpita, mostrando la maestria non solo tecnica dell’autore e la profonda cultura teologica del committente.

Parole chiave: Madonna della Misericordia; Gloriosa Domina; Integrazione testo - immagine; Scultura tardogotica; Scultore salisburghese; Padova.

ABSTRACT
This paper focuses on a relief with the Virgin of Mercy in the Museo Antoniano. Although the provenance is unknown, the presence of Franciscan friars among the devotees represented under the Virgin’s mantle points to a placement within the Santo, either the church or the convent. Furthermore, stylistic and formal characteristics suggest that the work, dating around mid-15th century, may be attributed to a sculptor from beyond the Alps, most likely the area of Salzburg.
Moreover, the authors concentrate upon the gothic minuscule inscriptions placed in the lower part of the relief, within the symbol of the sun and the moon. The inscriptions have been identified as the absolute incipit and the beginning of the second quatrain of two popular Marian hymns, included in the Liturgia horarum. The hymns – recited respectively in the Lauds and the Matin of the Hail Mary – were originally part of a single hymn which scholars accredited to Venantius Fortunatus. Ancient sources also link these hymns to St. Anthony’s Marian devotion. The creation of a new text from twodifferent textual fragments, significantly integrated with the image, testifies to the sculptor’s ability as well as to the profound theological knowledge of those who conceived the relief.

Keywords: Virgin of Mercy; Gloriosa Domina; Text-image integration; Late Gothic sculpture; Salzburger sculptor; Padua.

italiano
Pompeo Volpe
pp. 137-156
Una statua del Santo, ma non solo, parte da Padova per l’Africa Orientale il 15 marzo 1936
II.23.1.05

SOMMARIO
Negli anni 1935-1937, durante la conquista e l’occupazione dell’Etiopia, l’Italia è attraversata da una ventata di esaltazione coloniale che pervade tutte le componenti della società ivi comprese le comunità cattoliche e gli ordini religiosi. La presente micro-storia ricostruisce il contesto e le specifiche vicende correlate all’invio in Africa Orientale di una statua di sant’Antonio di Padova, si basa largamente sulle fonti dell’Archivio della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova dei Frati minori conventuali e analizza il ruolo centrale svolto dal rettore della basilica del Santo, p. Giacomo Gorlatto ofmconv, che interloquisce con i dirigenti della Confederazione Fascista dei Lavoratori dell’Agricoltura, con le Istituzioni e i gerarchi fascisti, con il Regio residente di Quòram, con i confratelli e con le gerarchie cattoliche italiane ed eritree. La devozione e il carisma di sant’Antonio vengono declinati in chiave coloniale, ovvero tramite la sua statua il Santo non mancherà di far scendere le sue benedizioni e aiutare così l’opera di civilizzazione favorita dalla gloriosa conquista italiana.

Parole chiave: Sant’Antonio di Padova; Africa Orientale; Colonialismo; Fascismo.

ABSTRACT
In the years 1935-1937, during the conquest and occupation of Ethiopia, Italy is crossed by a wave of colonial exaltation that pervade all components of society including the Catholic communities and religious orders. This micro-story describes the context and specific events related to the dispatch to Eastern Africa of a statue of Saint Anthony of Padua, is based largely on the sources of the Archives of the Italian Province of Saint Anthony of Padua of the Conventual Franciscan Friars and investigates the central role played by the rector of the basilica del Santo, Fr. Giacomo Gorlatto ofmconv, who corresponds with the leaders of the Fascist Confederation of Agricultural Workers, with Institutions and fascist hierarchs, with the Royal resident of Quo` ram, with the confreres and with the italian and eritrean Catholic hierarchies. The devotion and charisma of Saint Anthony are declined in a colonial key, i.e., through his statue the Saint will not fail to bring down his blessings and thus help the work of civilization favored by the glorious italian conquest..

Keywords: Saint Anthony of Padua; Eastern Africa; Colonialism; Fascism.

italiano
Giovanna Baldissin Molli
pp. 157-160
La Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova
II.23.1.06

SOMMARIO
L’Autrice offre il testo svolto per la presentazione del libro La Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, a cura di Luciano Bertazzo e Girolamo Zampieri (L’«Erma» di Bretschneider, Roma 2021), tenuta a Padova il 25 novembre 2022.

Parole chiave: Padova; Basilica S. Antonio.

ABSTRACT
The author presents the text developed for the introduction on the book La Pontificia Basilica di Sant’Antonio in Padova, edited by Luciano Bertazzo and Girolamo Zampieri (Bretschneider’s ‘‘Erma’’, Rome 2021), held in Padua on November 25th, 2022.

Keywords: Padua, Basilica S. Antonio.

italiano
Siegfrid Knowles
pp. 161-166
«Identità e autocoscienza dei frati Minori (secc. XIII-XIV)»
II.23.1.07

SOMMARIO
Si offre la relazione del 50º Convegno internazionale di studi «Identità e autocoscienza dei frati Minori (secc. XIII-XIV)» svoltosi ad Assisi (13-15 ottobre 2022), organizzato dalla SISF - Società internazionale di studi francescani.

Parole chiave: Frati Minori (secc. XIII-XIV); Assisi; SISF - Società internazionale di studi francescani.

ABSTRACT
This article presents the report of the 50th international conference on the studies ‘‘Minor friars’ identity and self-consciousness (secc. XIII-XIV)’’ which took place in Assisi (13-15 October, 2022), and was organized by the SISF - International society of Franciscan studies.

Keywords: Minor friars (sec. XIII-XIV); Assisi; SISF - Società internazionale di studi francescani (International society of Franciscan studies).

italiano