Rivista LX (2020) - fasc. 3

Studi e Testi
Norbert M. Siwinski
pp. 303-338
Symbolism of the number four in the Sermones of Saint Anthony of Padua
II.20.3.01

SUMMARY
Saint Anthony of Padua was the first teacher in the Franciscan school of theology. On behalf of the founder of the order, St. Francis of Assisi, he was responsible for the preparation of the first Franciscan preachers. His writings, the Sermones, are still considered to be a valuable source for research on the teachings of the early Franciscans.
The question of human nature runs through the Sermones as it corresponds to the world and the human image of previous scholasticism. St. Anthony understands man as a microcosm, an image of the macrocosm, that is of the entire universe. Very frequently he uses numerical symbolism in the description of human existence. It adds a special role to the number four (quattuor), which is intended as a symbol of the created world. He adds a special role to the number four. The constructions are particularly evident among many figures and descriptions: quattuor elementa (the four elements) and orbis quadratus (the square world). Anthony analyzes various levels of numerical symbolism with mathematical precision and then describes human life.
The current article aims to highlight the vast anthropological thoughts of St. Anthony of Padua. Among the many inspirations for his preaching, the concept of the ordered world which was popularized in the Middle Ages and often called orbis quadratus, deserves particular attention. This analysis of the original texts should first show the anthropological assumptions contained in the writings of the Saint, together with his unique vision of man. The following section will discuss the symbolism of the number four found in the writings of the Evangelical Doctor, expressed primarily in the metaphorical quattuor elementa. The particular interest of the present study is the influence of these concepts on the anthropological thought of St. Anthony. This study is a contribution to the search for anthropological content in 13th century Franciscan theology.
This work is completed by the following appendix: a tabular summary of the source texts of the Evangelical Doctor in which the symbolism of the number four is clearly set out for reference.

Keywords: Anthony of Padua; Sermones; Anthropology; Orbis Quadratus; Quattuor Elementa; Symbolism of numbers; Franciscanism.

SOMMARIO
Antonio di Padova fu il primo insegnante nella famiglia francescana. A nome del fondatore dell’Ordine, san Francesco d’Assisi, egli fu responsabile della preparazione dei primi predicatori francescani. I suoi scritti, i Sermones, sono ancora considerati una fonte di ricerca sull’insegnamento dei primi francescani.
La questione della vita umana attraversa i sermoni e corrisponde al mondo e all’immagine umana del precedente scolasticismo. Antonio comprende l’uomo come un microcosmo, un’immagine del macrocosmo, cioè dell’intero universo. Antonio usa molto spesso il simbolismo numerico nella descrizione dell’esistenza umana. Aggiunge un ruolo speciale al numero quattro (quattuor), che è inteso come un simbolo del mondo creato. Le costruzioni sono particolarmente evidenti tra molte figure e descrizioni: quattuor elementa (i quattro elementi) ed orbis quadratus (il mondo quadrato). Antonio analizza con una precisione matematica diversi livelli di simbolismo numerico e quindi descrive la vita umana.
L’attuale articolo ha lo scopo di evidenziare il vasto pensiero antropologico di sant’Antonio di Padova. Tra le molte ispirazioni per la sua predicazione, merita particolare attenzione il concetto di mondo ordinato che è stato reso popolare nel Medioevo e spesso chiamato orbis quadratus. L’analisi dei testi originali in primo luogo dovrebbero mostrare i presupposti antropologici contenuti negli scritti del Santo, insieme con la sua visione unica dell’uomo. La sezione seguente discuterà il simbolismo del numero quattro trovato negli scritti del Dottore Evangelico, espresso principalmente nel quattuor elementa metaforico. Di particolare interesse per il presente studio è l’influenza di tali concetti sul pensiero antropologico di sant’Antonio. Questo studio è un contributo alla ricerca del contenuto antropologico nella teologia francescana del XIII secolo.
Questo lavoro è completato dalla seguente appendice: una sintesi tabellare dei testi di origine del Dottore Evangelico, in cui il simbolismo del numero quattro è chiaramente esposto come riferimento.

Parole chiave: Antonio di Padova; Sermones; Antropologia; Orbis Quadratus; Quattuor Elementa; Simbolismo dei numeri; Fancescanesimo.

Inglese
Alessandro Vecchia
pp. 339-376
Nuovi appunti sulla Confraternita padovana dei Colombini
II.20.3.02

SOMMARIO
La storia delle confraternite spirituali di Padova è ancora in gran parte da scrivere; per questo studio ho analizzato diversi documenti appartenenti al fondo delle confraternite devozionali di Santa Maria dei Colombini e dei loro dirimpettai di San Giovanni della Morte. Ne è nato un primo abbozzo per la storia di Santa Maria della Colomba, così prodiga e vicina alla figura di sant’Antonio da riuscire a inserirsi tra le pagine dell’agiografia del lisbonese. Reputo e cerco di dimostrare, sulla scorta degli studi precedenti, come il mito di fondazione sia una piacevole pagina tra gli innumerevoli miracoli attribuiti ad Antonio, ma assolutamente priva di verità storica. La scuola fu una delle più potenti organizzazioni devozionali della città e la sede eretta in contrà dei Colombini si arricchì oltremodo lungo il corso dei secoli, grazie al concorso di prestigiosi devoti e all’impegno degli immatricolati; in quegli ambienti sfilarono artisti massimamente apprezzati nella repubblica e tra questi, alcuni dei molti che si susseguono tra le carte sono: Stefano da Verona, Antonio di Pietro da Verona, Fioravante di Martino, Francesco da Sant’Agata, Antonio Vassilacchi e Francesco Zanella.

Parole chiave: Padova, Santa Maria dei Colombini; San Giovanni della Morte.

SUMMARY
The history of the devotional confraternity in Padua is still to be written; for this study I have analyzed different documents belonging to the fund of the brotherhoods of Santa Maria dei Colombini and their neighbours of San Giovanni della Morte. The result was a first draft for the history of Santa Maria della Colomba, so lavish and closed to the figure of Saint Antonio, that he managed to fix into the pages of the lisboeta hagiography. I believe and try to demonstrate, on the basis of previous studies, how the foundation myth is an enjoyable page between the countless miracles attribueted to Antonio, but absolutely devoid of historical truth. The school was one of the most powerful devotional organizations of the town and their house erected in contrà dei Colombini became exceedingly rich down through the ages, with the complicity of prestigious devotees and the engagement of the registered; in those environments marched acclaimed artists in the republic and among them, few of the many that are followed in the paperwork are: Stefano da Verona, Antonio di Pietro da Verona, Fioravante di Martino, Francesco da Sant’Agata, Antonio Vassilacchi and Francesco Zanella.

Keywords: Padua, Santa Maria dei Colombini; San Giovanni della Morte.

italiano
Giovanna Baldissin Molli
pp. 377-420
La committenza padovana e Donatello. Il caso Cortusi
II.20.3.03

SOMMARIO
L’articolo analizza il caso di un rilievo donatelliano raffigurante una Madonna col Bambino, prossimo alla mano del maestro, ma non autografo, comparso di recente sul mercato antiquario e documentato attraverso un calco nel probabile sito originario di collocazione, l’oratorio di Santa Colomba a Presina di Piazzola sul Brenta (PD), un disegno e una registrazione d’archivio (pervenuta in copia), dell’Archivio Diocesano di Vicenza. Pare che il rilievo sia ravvisabile in quello citato in un documento del 1466, in cui emerge, quale proprietario, Giovanni Cortusi. La discussione di questa connessione si allarga alla considerazione della committenza padovana di metà Quattrocento, soprattutto in Oltrebrenta e sulla destra del Brenta.

Parole chiave: Donatello; Madonna col Bambino; Cortusi; Presina di Piazzola sul Brenta.

SUMMARY
The article analyzes the case of a Donatellian relief depicting a Madonna and Child, not autograph but close to the hand of the master, recently appeared on the antique market and documented through a cast in the probable original location, the oratory of Santa Colomba in Presina of Piazzola sul Brenta (Padua), a drawing, and an archive record (of which a copy survives) in the Diocesan Archive of Vicenza. It seems that the relief is recognizable in the one mentioned in a1466 document, where Giovanni Cortusi appears to be the owner. The debate on this connection broadens to take into consideration the Paduan patronage in the midfifteenth century, especially in the ‘Oltrebrenta’ and on the right side of the Brenta river.

Keywords: Donatello; Madonna with Child; Cortusi; Presina di Piazzola sul Brenta.

italiano
Elda Martellozzo Forin
pp. 421-439
'Disiecta membra' archivistiche sui Cortusi
II.20.3.04

SOMMARIO
Il documento vicentino che nomina la Madonna col Bambino di Donatello, probabilmente da identificare con il marmo di recente passato sul mercato antiquario, nomina diversi personaggi, di cui si sono qui indagati i profili sociali e personali. Di particolare interesse rigulato le figure del finora sconosciuto Corrado Alessandri e soprattutto Giovanni Cortusi, membro di una famiglia padovana illustre, in parte compromessa con il regime veneziano e differenziata in due rami di Santa Sofia e di Porciglia.

Parole chiave: Donatello; Cortusi; Oltrebrenta.

SUMMARY
The Vicenza document that refers to the Donatello’s Madonna and Child, probably to be identified with the marble recently appeared on the antique market, mentions several characters, whose social and personal profiles are investigated here. Of particular interest are the figures of the hitherto unknown Corrado Alessandri and above all Giovanni Cortusi, a member of a prominent Paduan family, partially compromised with the Venetian regime and differentiated into the two branches of Santa Sofia and Porciglia.

Keywords: Donatello; Cortusi; Oltrebrenta

italiano
Note e Ricerche
Serena Franzon
pp. 441-450
Ex voto in forma di gioiello. Nuove considerazioni sugli inventari delle offerte nella basilica di Sant’Antonio tra XV e XVI secolo
II.20.3.05

SOMMARIO
Il contributo è incentrato sui gioielli registrati all’interno dell’inventario degli ex voto donati alla basilica di Sant’Antonio a Padova tra 1487 e 1550. Il documento, assieme ai pochi casi isolati citati da Antonio Sartori, rappresenta di fatto l’unica fonte per lo studio degli ex voto donati alla basilica del Santo nella prima età moderna. Esso fornisce informazioni essenziali sui monili, descrivendone le caratteristiche principali: la tipologia, i materiali di cui erano composti e l’aspetto visivo. L’analisi di successive fonti documentarie ha inoltre permesso di appurare i motivi e le modalità della dispersione di questi gioielli.

Parole chiave: Ex voto; Gioielli; Inventario; XV e XVI secolo; Basilica di Sant’Antonio di Padova.

SUMMARY
The present contribution concerns the jewels that entered the ex-votos inventory registering donations to the Basilica del Santo in Padua from 1487 to 1550. Beside some sparse instances cited by Antonio Sartori, the document, de facto stands for a sole source to research into the ex-votos devotional offerings to the Basilica del Santo in the early Modern Age. It yields essential information on pieces of jewellery giving detailed accounts on their distinctive features: their typology, component parts, visual appearance. An analysis based on subsequent documentary evidence allows for ascertaining the reasons and circumstances surrounding the dispersing of such jewels.

Keywords: Ex voto; Jewellery; Inventory; 15th and 16th century; Basilica of Sant’Antonio of Padua.

italiano
Stefano Aloisi
pp. 451-456
Il santuario di Sant’Antonio di Padova a Gemona del Friuli. La Madonna del Rosario: notizie di culto e arte alla fine del Seicento
II.20.3.06

SOMMARIO
Tra le maggiori testimonianze della devozione mariana manifestata dalle genti di Gemona del Friuli, vi è l’erezione della cappella della Madonna del Rosario, avvenuta nel 1682, all’interno dell’antico santuario di Sant’Antonio di Padova. Artefice principale dell’impresa architettonica e decorativa, con profluvio di affreschi e stucchi (in buona parte andati perduti nel sisma del 1976), fu il pittore di origine elvetica Melchiorre Widmar, che nella località friulana aveva da tempo preso residenza. Il compimento dei lavori, dopo varie vicissitudini, avvenne nel 1687. Per l’occasione, nel mese di novembre, si tenne in Gemona, sempre a cura del Widmar, una fastosa cerimonia in onore della Madonna del Rosario.
Tali articolati festeggiamenti, motivati dalla fede del popolo di Gemona, peraltro rientrano, per gli aspetti culturali, tra le tipiche manifestazioni di quell’effimero barocco, espresso con momentanee scenografie, ancora tutto da studiare in Friuli.

Parole chiave: Gemona del Friuli; Santuario di Sant’Antonio di Padova; Madonna del Rosario; Melchiorre Widmar; Stile barocco.

SUMMARY
Among the major attestations of the Marian devotion expressed by the people of Gemona del Friuli, there is the erection of the chapel of the Madonna del Rosario, which took place in 1682, inside the ancient sanctuary of Saint Anthony of Padua.
Main responsible of the architectural and decorative enterprise, with a profusion of frescoes and stucco (which for the most part have been lost in the earth- quake of 1976), was the painter of Swiss origin Melchiorre Widmar, who had lived in the Friulian town for quite some time. The completion of the works, after various ups and downs, took place in 1687. On that occasion, in November, a sumptuous ceremony was held in Gemona, again by Widmar, in honor of the Madonna del Rosario.

Keywords: Gemona del Friuli; Saint Anthony of Padua’s Shrine; Madonna of Rosary; Melchiorre Widmar; Baroque style.

italiano