Rivista LV (2015) - fascc. 1-2
SOMMARIO
L’articolo fornisce, per la prima volta in forma unitaria, l’edizione della normativa duecentesca della provincia di Sant’Antonio relativa agli anni Ottanta (1281, 1282, 1288) e Novanta (1290, 1291, 1292, 1294, 1295, 1296). Si tratta, assieme alla normativa della provincia di Aquitania, della legislazione più antica delle province minoritiche a noi pervenuta. Dopo un paragrafo introduttivo sulle costituzioni provinciali dei frati Minori, il contributo si sofferma sui testimoni della normativa della provincia di Sant’Antonio, in particolare su quelli più antichi, ossia il manoscritto 205 della Pontificia Biblioteca Antoniana di Padova, il codice Canon. Misc. 75 della University of Oxford (Bodleian Libraries) e il manoscritto 1306 della Biblioteca Universitaria di Padova. Nel terzo paragrafo si esaminano i temi trattati dalla normativa della provincia di Sant’Antonio, tra cui risultano preminenti le varie questioni relative alla vita economica dei conventi. In Appendice e` collocata l’edizione delle costituzioni della provincia.
Parole chiave: Frati Minori; Costituzioni provinciali; Provincia di Sant’Antonio.
SUMMARY
The article supplies, for the first time in a unitary form, the edition of the thirteenth-century legislation of the province of Sant’Antonio concerning the 80’s (1281, 1282, 1288) and the 90’s (1290, 1291, 1292, 1294, 1295, 1296). This is, together with the legislation of the province of Aquitaine, the most ancient one that reached us among the legislations of the Franciscan provinces. After an introductive paragraph about the provincial constitutions of the Franciscan Friars, the essay dwells upon the witnesses of the legislation in the province of Sant’Antonio, especially the most ancient ones, that is the manuscript 205 of the Pontificia Biblioteca Antoniana of Padua, the codex Canon. Misc. 75 of the University of Oxford (Bodleian Libraries) and the manuscript 1306 of the Biblioteca Universitaria of Padua. In the third paragraph the author analyses the issues debated by the legislation in the province of Sant’Antonio, among which are outstanding the matters concerning the convents’ economic life. In the Appendix is placed the edition of the province’s constitutions.
Keywords: Franciscan friars; Provincial constitutions; Province of Sant’Antonio.
SOMMAIRE
Antoine de Padoue est-il un auteur mystique? Un premier article consacré à l’inventaire lexicologique du couple « mystique/contemplation» dans les Sermons de saint Antoine (« Il Santo », 54 [2014], pp. 305-338), a mis en évidence la richesse du vocabulaire (plus de 300 unités lexicales, structurées en 11 champ sémantiques) et la possibilité de tracer un itinéraire allant de l’appel à la vie contemplative jusqu'à l’union sponsale, sommet de l’expérience mystique chrétienne. A partir des 11 champs sémantiques qui dessinent les étapes de cet itinéraire, et sur la trace de l’étude de Francisco da Gama Caeiro, Santo António de Lisboa, nous nous proposons, par une deuxième contribution, de reconstituer le contenu de l’expérience mystique d’Antoine et de dégager son originalité, par rapport à ses sources et en référence aux thèmes récurrents de la littérature mystique, chez les auteurs mystiques du siècle d’or espagnol mais aussi contemporains. Mais qu’entend-on par le mot « mystique » et en particulier par « expérience mystique chrétienne »? Saint Antoine répond-il aux critères de ces deux importantes données lexicales? C’est à ces éclaircissements et à cet itinéraire qu’est consacrée la présente étude.
Parole chiave: Antoine de Padoue; Sermons; Mystique; Contemplation; Francisco da Gama Caeiro.
SUMMARIO
Antonio di Padova, autore mistico? Un primo articolo, consacrato all’inventario lessicologico della coppia lessicale «mistica/contemplazione» nei Sermoni di sant’Antonio («Il Santo», 54 [2014], pp. 305-338), ha posto in evidenza la ricchezza del vocabolario dedicato alla mistica (più di trecento unità lessicali, strutturate in undici campi semantici) e la possibilità di tracciare un itinerario che, partendo dalla vocazione (universale) del battezzato alla vita contemplativa, descriva un percorso che raggiunge l’apice nell’unione sponsale, culmine dell’esperienza umana «in modo confuso, come in uno specchio», della visione «faccia a faccia» di Dio (1Cor 13,12).
Sulla base dei campi semantici che delineano le tappe di questo itinerario e, come per il nostro primo lavoro, sulla traccia della tesi dottorale di Francisco da Gama Caeiro, Santo António de Lisboa, ci proponiamo di ricostituire il contenuto dell’esperienza mistica di Antonio e di sottolinearne l’originalità, confrontandola con le sue fonti e con in temi ricorrenti della letteratura mistica. Ma qual è il senso della la parola ‘‘mistica’’ e, in particolare, dell’espressione ‘‘esperienza mistica cristiana’’? Sant’Antonio risponde ai criteri di queste due importanti nozioni lessicali? A questi chiarimenti e a questo itinerario è dedicato il presente studio.
Keywords: Antonio di Padova; Sermoni; Mistica; Contemplazione; Francisco da Gama Caeiro.
SOMMARIO
La riscoperta del pieno coinvolgimento del corpo e dei sensi nell’esperienza spirituale è relativamente recente. L’affascinante esperienza di Angela da Foligno (1248-1309), che conosciamo attraverso il Liber Lelle e in particolare nel Memoriale, consente di cogliere il corpo come locus theologicus e la sua imprescindibilità nell’itinerario spirituale della santa, fin dai tempi iniziali della conversione. Mediante il corpo e la risonanza sensibile di ogni vissuto interiore ella prende una nuova posizione nella sua storia dinanzi a Dio, in lui e con lui. Nelle pagine seguenti è proposta la lettura della seconda fase dell’itinerario angelano, i cosiddetti sette passus supplentes: in questo pellegrinaggio il corpo e i sensi sono dialogici, sicchè Angela è integralmente esposta al dialogo con il Cristo crocifisso secondo modalità sempre più percettive-sensitive-affettive.
Parole chiave: Angela Corpo; Sensi; Memoriale; Passus supplentes; Esperienza spirituale.
SUMMARY
The rediscovery of the full involvement of the body and the senses in the spiritual experience is fairly recent. The fascinating experience of Angela da Foligno (1248-1309), that we have come to know through the Liber Lelle, with particular reference to the Memoriale, allows us to consider the body as a locus theologicus and to understand how indispensable it was for the spiritual journey of the saint since the initial days of her conversion.
Through the body and the perceptible resonance of every interior experience, she takes a new position in her story before God, in him and with him. In the following pages I will offer a reading of the second phase of Angela’s itinerary, the so called seven passus supplentes; in this pilgrimage the body and the senses interact dialogically, so Angela is completely exposed to the dialogue with Christ crucified in a way that is more and more perceptive-sensory-emotional.
Keywords: Angela; Body; Senses; Memoriale; Passus supplentes; Spiritual experience.
SOMMARIO
Questo saggio ha inteso affrontare un aspetto pressoche´ trascurato dalla storiografia francescanistica, vale a dire il rapporto tra Francesco d’Assisi e il diavolo, interpretato attraverso la dimensione del miracoloso, così come emerge dalla lettura delle fonti di diversa provenienza. Pur se e` assai difficile, se non impossibile selezionare dagli episodi narrati il dato storico da quello agiografico, bisogna pur riconoscere che la lettura in filigrana degli stessi ne conferma l’importanza come documenti di natura devozionale che constata la diffusione del culto di Francesco soprattutto in Italia, ma anche in alcune regioni dell’Europa e del Vicino Oriente: lo testimoniano l’edificazione in suo onore delle numerose chiese, la diffusione del suo nome imposto ai bambini, le immagini che lo rappresentano nell’arte, le Leggende e gli inni composti in suo onore.
Altri aspetti rilevanti interessano il quadro di mentalita` popolare nella religiosita` di Francesco e il suo atteggiamento verso il demoniaco la cui costante presenza nell’immaginario collettivo e nella vita del santo ci e` testimoniata dalle Legende e dalle agiografie, che ci offrono un efficace spaccato della societa` italiana del XIII secolo in una concretezza realistica della vita quotidiana del tempo che ha come sfondo citta` o borghi.
Parole chiave: Francesco d’Assisi; Diavolo; Religiosita` popolare.
SUMMARY
This essay deals with an aspect which has been almost neglected by the historiography about Saint Francis, that is to say the relationship between Saint Francis from Assisi and the devil in terms of miraculous as you can read in several sources of information. Making a selection between the historical data and the biographical ones by the events they tell, is a very demanding job; although reading them in filigree is a very pleasant experience: they provide an important evidence of devoutness towards Saint Francis not only in Italy but also in some regions of Europe and the Near East countries. The building of several churches in honour of him, the name Francis given to a lot of children, the paintings depicting him, the Legends and the hagiographies composed in honour of him, testify to it.
The Saint’s religiosity and his attitude towards the demoniac are noteworthy aspects. The demoniac’s presence in the Saint’s life and in the collective imagination is told by the Legends and the biographies which provide a vivid cross-section of the Italian society together with a realistic image of the everyday life in towns or villages in the XIII century.
Keywords: St. Francis of Assisi, Devil; Popular religiosity.
SOMMARIO
L’articolo presenta i risultati di una ricerca sulla relazione tra predicazione in volgare e pensiero economico francescano nel tardo Medioevo. I recenti sviluppi degli studi sui testi dei sermoni latini dell’Osservanza francescana, offrono una cornice di riferimento entro la quale far emergere l’economico nella predicazione in volgare e i suoi fondamenti filosofici e teologi in senso etico-economico. L’analisi si concentra su Bernardino da Siena sia come massimo rappresentante dell’Osservanza francescana, sia come fondatore di uno stile omiletico particolare. La sua complessa predicazione in volgare realizza un rapporto dialogico con il pubblico, coinvolgente e penetrante il tessuto sociale cittadino quattrocentesco. Nella predicazione del Senese l’intero pensiero economico della Scuola francescana giunge a piena maturazione e la sua divulgazione lo rese coscienza collettiva e patrimonio culturale.
Parole chiave: San Bernardino da Siena; Lessico economico; Prediche volgari.
SUMMARY
The article presents the results of a research on the relationship between preaching in the vernacular and Franciscan economic thought in the late Middle Ages. The recent developments of studies on the texts of latin sermons of the Franciscan Observance provide a connection frame within which bringing out the economic aspect in preaching in the vernacular and its philosophical and theological foundations in an ethical and economic sense. The analysis focuses on Bernardine of Siena both as the highest representative of Franciscan Observance and as a founder of a particular homiletic style. His complex preaching in the vernacular creates a dialogical relationship with the public, involving and penetrating the city’s social fabric in the 15th century. In the preaching of the Senese language the entire economic thought of the Franciscan school reaches full maturity and it became the collective consciousness and cultural heritage through its divulgation.
Keywords: Saint Bernardino da Siena; Economic lexicon; Vulgar sermons.
SOMMARIO
L’incarnazione dell’Infinito secondo Duns Scoto e la modernita`. Verso una «nuova Scuola scotista»? Tre i passaggi della ricerca. Il primo riguarda la tesi di Duns Scoto secondo cui Cristo e` il primum volitum, e cioe` tutto cio` che Dio vuole e` in rapporto all’incarnazione dell’Infinito, Dio e uomo insieme, capace di amore supremo e di suprema adorazione. Il secondo passaggio riguarda la versione della Scuola scotista. Se Scoto parte da Cristo cui tutto e` funzionale, la Scuola scotista parte dalla creazione, e considera Cristo suo coronamento e anzi sua medicina e rimedio, ragione della sua umanizzazione. Il peso del suo contributo sta nell’aver assunto come guida il «principio di ragion sufficiente», introducendo come prioritaria la luce della ragione, non piu` causa di divisione o motivo di condanna, ma fonte di costruzione, propria della modernita` . Il terzo passaggio riguarda l’auspicata nuova Scuola scotista perche´ proceda alla reinterpretazione dell’eta` contemporanea e della sua dinamica alla luce della versione originaria di Scoto, secondo cui l’incarnazione dell’Infinito e` l’evento fondatore, cui ogni altro e` funzionale. E` questo l’evento decisivo, grazie a cui recuperare la dinamica dell’essere, la sua strutturale apertura a un futuro indefinibile, ma pieno di senso, e insieme mettere in crisi la logica tendenzialmente totalitaria delle scienze.
Parole chiave: Duns Scoto; Incarnazione; Scuola scotista; Liberta` ; Ragione; Fede; Cartesio; Conoscenza.
SUMMARY
The incarnation of the Infinite according to Duns Scotus and modernity. Towards a ’new Scotistic School’? There are three steps in the research. The first is the thesis of Duns Scotus that Christ is the ’primum volitum’, and that is all that God wants in relation to the incarnation of the Infinite: God and man together, capable of supreme love and supreme adoration. The second step concerns the version of the Scotistic School. While Scotus begins with Christ and for him everything is in function of Christ, the Scotistic School on the other hand begins with creation, and Christ is considered its crown and even its medicine and remedy. The weight of my contribution lies in demonstrating that this Scotistic School took the ’principle of sufficient reason’ as it’s guide, introducing the light of reason as its priority, considering it no longer as a cause of division or a cause for condemnation, but rather as a source of construction, its modernity. The third step involves the need to create a new Scotistic School that is capable of reinterpreting contemporary philosophy and its dynamics in the light of the original version of Scotus, according to which the embodiment of the Infinite is the founding event, and everything is in function of this. This embodiment of the Infinite is the decisive event, thanks to which we can rediscover the dynamics of being, and its structural opening to a future, indefinable yet full of meaning, in this way undermining the essentialy totalitarian logic of the sciences.
Keywords: Duns Scoto; Incarnation; Scotistic School; Freedom; Reason; Faith; Liberty; Knowledge; Cartesio.
RESUMEN
El conjunto de notas históricas ofrece los antecedentes, las premisas y los hechos concretos que fijaron el marco definitivo para el establecimiento permanente de la ermita de San Antonio de la Florida como centro de la devoción antoniana, siempre creciente, entre el pueblo de Madrid. Recreación del ambiente del culto que forzosamente fija la tradición popular marcada por las ceremonias religiosas y las celebraciones paganas (verbenas). Notable es el papel de los frescos de Francisco de Goya coronando el conjunto arquitectónico (patrimonio cultural) como fuente de atracción permanente. El inevitable impacto y repercusión de los festejos sobre el resto de manifestaciones artísticas, que vemos representado por obras literarias, piezas líricas, teatro frívolo y canción popular (de pasatiempo y juerga). El papel de la devoción y la diversión a la hora de fijar la tradición. Todo ello avalado por la presencia permanente del arte.
Palavras-chave: Ermita; Actos religiosos; Celebraciones festivas; Verbena; Devoción; Culto; Frescos de Goya; Ángeles femeninos; Ermitas gemelas; Acervo cultural.
SUMMARY
The set of historical notes provides the background, the premises and the concrete facts which fixed the ultimate framework for the permanent settlement of the Chapel of San Antonio de la Florida as the centre of the always growing antonian devotion amongst the people of Madrid. It is recreated the atmosphere of the cult that consequently sets the popular tradition marked by religious ceremonies and the pagan celebrations (verbena). Outstanding is the role of the frescoes by Francisco de Goya crowning the architectural complex (cultural heritage) as a source of permanent attraction. Inevitable is the impact and repercussion of the celebrations over the rest of artistic expressions that we see represented by literary works, lyric pieces, frivolous theatre and popular songs (pastime and spree). The role plays by the devotion and fun when fixing the tradition. All this is guaranteed by the permanent presence of the art.
Keywords: Chapel; Religious events; Festive celebrations; Verbena; Devotion; Worship; Frescoes by Goya; Female angels; Twin chapels; Cultural heritage.
SOMMAIRE
Cette brève étude esquisse quelques grandes nervures par oùaborder de manière intellectuelle la question du corps, du consentement au corps et à la somatisation (corpulencia), après avoir rappelé le bouleversement par François des trois fonctions médiévales du corps, en partant de la pauvreté corporelle arrogante suivant Antoine de Padoue, mais aussi, par delà la conception morale ou uniquement spirituelle, à partir de la Summa Theologica initiale (Alexandre de Halès, Jean de la Rochelle, Eudes Rigaud), mais encore en suivant la conception bonaventurienne de la colligantia naturalis (y compris chez Matthieu d’Acquasparta) et l’approche olivienne de la colligantia potentiarum, sans négliger les ouvertures opérées par la conception scotiste (y compris physique de Franc¸ ois de Meyronnes traitant des stigmates) de la concordia potentiarum in operando, et la critique vigoureuse du report de la vision béatifique après le jugement dernier, chez Guillaume d’Ockham. L’incidence importante de la médecine sur l’approche franciscaine du corps est considèrée particulièrement chez Barthélemy l’Anglais et chez Roger Bacon ! La suite de cette étude évoque la fonction libératrice du rire chez François Rabelais, avant de pointer la question du corps dans la théologie de la libération (chez Leonardo Boff), et dans une approche franciscaine récente de la question de l’euthanasie active et du suicide assisté .
Mots clés: Suicide assisté; Confédération (colligantia); Potentiarum concordia; Consentement; Dualisme; Euthanasie; Libération; Somatisation; Stigmates; Vision béatifique.
ABSTRACT
This brief study outlines some great ribs as paths to explore intellectually the question of the body, consent to the body and somatization (corpulencia), having recalled the upheaval by Francis of Assisi of the three medieval body functions, starting from the physical arrogant poverty according Anthony of Padua, but also, beyond the moral or spiritual conception, from the initial Summa Theologica (Alexander of Hales, John of La Rochelle, Eudes Rigaud), but still following the Bonaventurian design colligantia naturalis (including in Matthew Acquasparta) and approach of colligantia potentiarum according P. J. Olivi, without neglecting the openings made by the Scotus design (including the physical interpretation of the stigmata by Francis of Meyronnes) of the concordia potentiarum in operando and vigorous criticism of the postponement of the beatific vision after the Last Judgment, implemented by William of Ockham. The significant impact of medicine on Franciscan approach to the body is seen especially in Jean de La Rochelle, and in Bartholomew the Englishman and Roger Bacon. The continuation of this study suggests the liberating function of laughter from Franc¸ ois Rabelais, before pointing the question of the body in liberation theology (with Leonardo Boff), and a recent Franciscan approach to the issue of active euthanasia and assisted suicide.
Keywords : Assisted suicide; Confederation (colligantia); Concordia potentiarum; Consent; Dualism; Euthanasia; Liberation; Somatization; Stigmata; Beatific vision.
SOMMARIO
Venerdı` 17 ottobre e sabato 18 ottobre 2014 si e` svolto ad Assisi il 42º Convegno della Societa` internazionale di studi francescani dedicato alla presenza e alla diffusione dei frati Minori in Europa negli anni immediatamente successivi alla nascita dell’Ordine. Sono intervenuti storici provenienti da Universita` di tutta Europa che hanno presentato nelle loro relazioni la diffusione, l’accoglienza o la problematica accettazione dei frati che in pochi anni riuscirono a evolversi da una piccola comunita` riunita intorno alla figura del fondatore a un Ordine diffuso e radicato in moltissime citta` europee dall’Italia all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania. Per delineare questo quadro generale si sono utilizzate testimonianze esterne all’Ordine, fonti che sono preziose per una comprensione piu` ampia del fenomeno della diffusione dell’Ordine minoritico.
Parole chiave: Frati Minori; Convegno Assisi-Studi francescani; Europa.
SUMMARY
On Friday 17th October and Saturday 18th October 2014 took place in Assisi the 42nd Meeting of the International Society of Fransiscan studies. The meeting was about the presence of the Minor Friars during the years after the foundation of the Franciscan Order in Europe. Historicians from many universities in Europe participated at this meeting and explained the diffusion, and the acceptance of the friars, which seemed to be problematic. They also expalained how those monks have been able to become a larger community in few years. The Order they established was and is still rooted in many european cities: in Italy, England, France and Germany. To delineate this general framework about the Franciscan Order, documents written by people who were out of the Order have been used. These were important sources used for a better comprehension about the phenomenon of the developing of the Order.
Keywords: Minor Friars; Assisi-Franciscan Study Meeting; Europe.
SOMMARIO
Gli Atti del XL Convegno internazionale di Assisi, editi nel 2013, con i loro undici saggi e le conclusioni, per un numero complessivo di 367 pagine, costituiscono senza dubbio un’importante tappa negli studi sull’Osservanza francescana, soprattutto per quanto attiene al delicato e controverso tema dei suoi rapporti con la societa` e con i ceti dirigenti cittadini. In questa essenziale nota di lettura si da` conto dei diversi contributi cercando soprattutto di far dialogare tra loro i vari saggi, non certo univoci quanto a risultati e interpretazioni, facendo emergere anche contrasti e contraddizioni che evidenziano la complessita` del nodo tematico affrontato, soprattutto per quanto attiene al quanto mai articolato e tutt’altro che lineare rapporto dei frati Osservanti con il potere politico. In modo particolare e` intorno al problema dei Monti di pieta` e della predicazione antiebraica che emergono forse alcuni degli spunti interpretativi piu` fecondi e significativi per comprendere la cifra della relazione degli Osservanti con le autorita` civili.
Parole chiave: Osservanza francescana; Monti di Pietà; Predicazione.
SUMMARY
The Atti del XL Convegno internazionale of Assisi which were edited in 2013 contain eleven essays and respective conclusions and total 367 pages. They undoubtedly constitute a step in the studies of Franciscan Observance, particularly in terms of how the Observants regard the delicate and controversial theme of their relationship with society and with the ruling class. Through this reading, I examine the contributions and attempt to bring out a dialogue among the various essays, which upon interpretation prove to be varied and equivocal. This analysis gives rise to certain contrasts and contradictions that underline the complexity of the topic, especially in regard to the extremely complex and far from linear relationship between the Observant Friars and political power. Specifically the problems of Monti di Pieta` and the anti-Jewish preaching give rise to some of the most significant and fruitful interpretive starting points to understand the extent to which the Observants related to civil authority.
Keywords: Franciscan observance; Monti di Pietà; Preaching.
SOMMARIO
La nota di lettura offre alcune riflessioni percorrendo l’analisi del recente testo di fonti clariane uscito in lingua francese, Claire d’Assise, E´crits, Vies, documents, a cura di Jacques Dalarun e Armelle Le Huërou. Il testo e` un ulteriore documento dell’interesse che la storiografia francescana ha dedicato alla figura di Chiara d’Assisi, ‘‘plantula sancti Francisci’’. Una giornata di studio tenutasi nel marzo del 2012 aveva fatto il punto sugli studi clariani. Il 2013 e` stato un anno intenso che ha visto la contemporanea uscita delle fonti clariane in italiano, francese e tedesco.
Parole chiave: Chiara d’Assisi; Fonti clariane; Jacques Dalarun.
SUMMARY
This note offers some reflections by going through the analysis of the Clarian sources recently published in French (Claire d’Assise, E´crits, Vies, documents, edited by Jacques Dalarun and Armelle Le Huërou). The text is an additional document that the Franciscan historiography devotes to the figure of Clare of Assisi, the ‘‘plantula sancti Francisci’’. A study day held in March 2012 had made the point on these studies. The year later, 2013 was a busy one in which the Clarian sources were simultaneous released in Italian, French and German.
Keywords: Clare of Assisi; Clarian sources; Jacques Dalarun.
SOMMARIO
La Nota di lettura presenta il volume degli Atti del 41º Convegno della Societa` internazionale di studi francescani (Assisi, 2013) dedicato alla figura di Ubertino da Casale, appassionato frate, figura di spicco dell’inquietudine spirituale francescana tra ’200 e ’300, con una vicenda biografica avvolta ancora nel mistero per vari aspetti. La Nota piu` che offrire un’analisi dei vari contributi si sofferma particolarmente su alcuni aspetti nodali della vicenda ubertiniana, cosı` come e` stata variamente trattata nell’ambito storiografico nel corso del tempo.
Parole chiave: Ubertino da Casale OMin; Arbor vitae; Spirituali; Storia francescana.
SUMMARY
This Note presents the volume of the Acts of the 41st Congress of the International Society of Franciscan Studies, held in Assisi in 2013, entirely dedicated to the figure of Ubertino of Casale. Ubertino is a passionate friar and a prominent figure during the Franciscan spiritual apprehension between the ’200 and the ’300 but whose biography is still mysterious for various aspects. The Note rather than offering an analysis of the various contributions of the Congress, focuses particularly on some key aspects of the ubertinian story as it has been variously treated in the historiography context over the time.
Keywords: Ubertino of Casale OMin; Arbor vitae; Spirituals; Franciscan history.
SOMMARIO
I disegni sparsi che costituivano il taccuino da viaggio di John Talman, architetto e antiquario inglese in visita alla basilica del Santo all’inizio del Settecento, possono essere ascritti alla plurisecolare tradizione di taccuini di viaggio della quale Villard de Honnecourt e` considerato un celebre antesignano. Il raffronto di due rilievi del coro, accompagnato da una ricognizione fotografica, ha permesso di identificare una cornice rettangolare, suddivisa in cinque riquadri, con uno dei parapetti interni della cantoria sovrastante la cortina muraria settentrionale. Tale decorazione, pur vicina a modi quattrocenteschi nello stile, risale alla meta` del Seicento. La passione antiquaria che caratterizzo` i rilievi di Talman non rimase priva di conseguenze per l’architettura inglese del suo secolo, che di lı` a poco avrebbe riscoperto il gotico a dispetto del preponderante interesse per la classicita` nel Continente e in Nord America, frequentemente associato a ideali rivoluzionari.
Parole chiave: John Talman; Rilievo architettonico; Basilica del Santo.
SUMMARY
The dispersed drawings once part of a travel sketchbook made by John Talman, an early-eighteenth-century English architect and antiquarian, can be ascribed to an age-old tradition of which Villard de Honnecourt is generally reputed a renowned forerunner. A comparison between two of these drawings, taken while in Padua at the Basilica of Saint Anthony, together with a photographic survey, allowed to identify the drawing of a rectangular frame, split into five equals square parts, as one of the stone banisters hanging over the northern flank wall of the choir. The decoration, inspired by the manners of the fifteenth century, is a work of the second half of the seventeenth, though. The antiquarian passion displayed by John Talman and his peers contributed to the development of the rediscovery of gothic style in England as a distinctive, national one, while Neo-classicism would have prevailed in continental Europe and North America often assumed as an expression of revolutionary ideals.
Keywords: John Talman; Record drawing; Basilica St. Anthony.