Rivista LII (2012) - fasc. 3
SUMMARY
Soon after Saint Anthony began his career as a public preacher, he encountered many friars in need of instruction in both content and method for preaching. Drawing upon resources he remembered from his Augustinian days in Lisbon and Coimbra,
Portugal, he assembled a fruitful compendium of sermon material for the Sundays and the major feast days of the year. The overall purpose of the book was to prepare friars to preach with understanding, so that their audience would grasp the literal, allegorical, and moral impact of passages from Scripture. The framework was the Sundays and major feast days of the year. At the same time and through out the book he includes recommendations for good preaching. Nowhere does he overburden his readers with theory. Application is the goal; theory is its support. He describes the characteristics of a good preacher and his relationship with his audience. The spiritual life of the preacher receives outstanding attention. While this sequence of themes describes the article, Anthony spread the ideas out over the entire text, whereby the students would absorb them more easily. Saint Anthony proved himself an excellent teacher.
Keywords: St. Anthony of Padua; Preaching; Sermons.
SOMMARIO
Dopo che Antonio si rivelo` pubblicamente come predicatore, nel suo cammino incontro` molti altri frati che necessitavano di un’adeguata istruzione, per contenuti e metodo, nell’annuncio della parola di Dio. La sua precedente formazione agostiniana portoghese gli aveva fornito abbondante materiale da utilizzare per la predicazione, sia domenicale che per le maggiori feste dell’anno liturgico. I sermoni, frutto di questo insegnamento finalizzato alla predicazione pubblica dei frati, insistono sui vari passaggi di questa, dal senso letterale a quello allegorico, fino al significato morale della Scrittura. Il filo rosso dell’insegnamento di Antonio che ricaviamo dai sermoni e` dato dalla costante preoccupazione di fornire non tanto una teoria quanto una prassi dell’annuncio il cui fondamento sta nella stessa vita spirituale di chi deve predicare; vita spirituale per la quale Antonio fu un vero maestro.
Parole chiave: S. Antonio di Padova; Predicazione; Sermoni.
SOMMARIO
Il VII centenario della morte di sant’Antonio venne celebrato a Padova tra il 1931 e il 1932. La locale autorita` vescovile inserı` l’importante evento nell’azione di governo pastorale della diocesi ed ebbe un ruolo di rilievo nell’organizzazione e nello svolgimento delle celebrazioni. La preparazione del centenario fu contraddistinta dalla conflittualita` latente tra il vescovo di Padova, i frati minori conventuali e le autorita` fasciste. Nelle fasi iniziali le celebrazioni furono condizionate dalle tensioni pubbliche presenti nell’estate 1931 tra Chiesa e regime fascista. Nel corso del 1932 furono caratterizzate da eventi segnati da una vasta partecipazione di popolo, dovuta, oltre che da un forte sentimento di devozione, anche a una strategia di mobilitazione
di massa, oggetto di attenzione delle autorita` fasciste.
Parole chiave: Padova; Diocesi di Padova; Centenario antoniano 1931; Basilica di Sant’Antonio; Frati minori conventuali.
SUMMARY
The seventh centenary of the death of St. Anthony was performed in Padua between 1931 and 1932. The local bishop’s authority inserted the important event in the action of pastoral governance of the diocese and had an important role in the organization and conduct of the celebrations. The preparation of the centenary was marked by the latent conflict between the bishop of Padua, the Franciscan friars and the Fascist authorities. In the early stages celebrations were conditioned by the public tensions present between the Church and the Fascist Regime in the summer of 1931. In the course of 1932 the centenary was marked by events characterized by a strong participation of the people, due, in addition to a strong sense of devotion, even to a strategy of mass mobilization, which was object of attention of the fascist authorities.
Keywords: Padua; Diocese of Padua; St. Anthony Centenary 1931; Basilica of St. Anthony; Friars Minor Conventual.
SOMMARIO
L’Esposizione internazionale d’arte sacra cristiana moderna – allestita a Padova dal giugno del 1931 al giugno del 1932, in occasione del VII Centenario dalla morte di sant’Antonio, patrono della citta` , manifestazione che e` stata gia` oggetto di studio da parte dell’autrice – viene ricostruita a partire dalla sua organizzazione e allestimento, fino all’analisi di alcune delle opere ivi esposte. Nel presente elaborato si fa riferimento al dibattito fra Chiesa ed avanguardie nel ’900 e agli effetti che esso sortı` nell’allestimento dell’Esposizione. In seguito l’analisi si concentra sulla descrizione del padiglione espositivo, allestito ex novo in stile razionalista dagli architetti Francesco Mansutti, Gino Miozzo e Nino Gallimberti.
Data la mancanza di un catalogo illustrato, si presenta parte del repertorio iconografico della mostra, accompagnandolo con l’analisi di alcune opere rintracciate grazie allo spoglio di riviste dell’epoca e alla consultazione di archivi come quello del Mart di Rovereto, l’Archivio di Stato di Roma e l’Archivio Generale del Comune di Padova. Poiche´ la presenza piu` discussa fu quella dei futuristi, il testo si concentra sul dibattito tra costoro e le gerarchie ecclesiastiche che ritenevano il modernismo non conforme, talvolta addirittura capace di minare la dottrina della Chiesa. L’oblio e la svalutazione cui questa rassegna e` stata a lungo ed e` tuttora soggetta nei manuali di storia dell’arte, ha indotto l’Autrice a dimostrare che, al contrario, essa gioco` un ruolo tutt’altro che trascurabile, non solo in ambito padovano ma anche nazionale, aprendo nuove prospettive all’arte sacra italiana ed europea.
Parole chiave: Centenario antoniano, 1931; Arte sacra; Padova 1931; Francesco Mansutti, Gino Miozzo, Nino Gallimberti.
SUMMARY
The International Exposition of Sacred Art – organized in Padua from June 1931 to June 1932, on the occasion of the seventh centenary of the death of St. Anthony, the patron saint of the city, the event has been previously studied by the author – is here reconstructed starting from its organization and preparation, up to the analysis of some of the works that have been exhibited there. The present study makes reference to the debate between church and avant-garde in 1900 and to the effects it got in the mounting of the exhibition. Following, the analysis focuses on the description of the exhibition’s pavilion mounted by the architects Francesco Mansutti, Gino Miozzo and Nino Gallimberti in rationalist style.
In the absence of an illustrated catalogue the author presents part of the iconographic repertoire of the exhibition and accompanying it with the analysis of some works that have been founded thanks to the scrutiny of some magazines of that time and thanks to the consultation of archives such as the archive of the Mart in Rovereto, the Central Archives of the State in Rome and the General Archive of Padua. Since the most discussed has been the presence of the Futurists, the text focuses on the debate between them and the Church hierarchy, who thought modernism wasn’t in keeping with catechism, sometimes dangerous for it. The oblivion and the devaluation, which this exhibition has long been subjected – and it is still subjected – induced the author to show that the International Exposition of Sacred Art played a very important role, not only in Padua but also in Italy. This exhibition has opened new perspectives in Italian and European religious art.
Keywords: Centenary of St. Anthony, 1931; Sacred art; Padova 1931; Francesco Mansutti; Gino Miozzo; Nino Gallimberti.
SOMMARIO
La raccolta di stampe del Centro Studi Antoniani e` stata recentemente catalogata. I pezzi sono circa secicento e provengono dalla collezione del Centro e dal fondo di santini Trigueiro Sampaio. Dopo una iniziale introduzione sul concetto di «stampa», e sulle varie tipologie qui presenti (d’arte, popolare, devozionale), vengono esaminati alcuni casi significativi. Il primo peintre-graveur e` Augusto Nunes Pereira, con una silografia a piu` legni. Le stampe sacre di traduzione riportano soggetti incisi da altri autori; e` il caso di due dipinti di Tiziano Vecellio, di un’opera di Carlo Maratta, della quale vi sono due diverse interpretazioni grafiche, e di un disegno di Piazzetta documentato in una stampa di Antonio Faldoni.
Piu` cospicuo il gruppo delle stampe devozionali, con il nutrito gruppo di santini; benche´ editi spesso in nazioni diverse, presentano dei motivi iconografici ricorrenti, che trovano riscontro anche in dipinti coevi, benche´ non sia semplice stabilire gerarchie di derivazione.
La basilica antoniana viene rappresentata in diversi fogli, realizzati fra il Seicento e l’Ottocento: vi si attestano i lavori che nei secoli hanno modificato la fabbrica e il suo immediato contesto, visti attraverso gli occhi e la diversa sensibilita` degli artisti; anche qui si osserva la trasmissione di modelli, e la circolazione delle stesse matrici anche per diversi decenni.
Molte stampe sono state prodotte nell’ambito del convento antoniano, o dell’Arca, come si deduce dal caso dell’incisore ed editore Antonio Maria Colombo, dalle ricevute per le messe e dai fogli che ripropongono il dipinto che documenterebbe la vera effigie di sant’Antonio, riproposti molte volte e in diversi formati fra il XVIII e il XIX secolo.
Parole chiave: Stampa; Stampe popolari; Stampe devozionali; Santini; Matrici in rame; Iconografia antoniana; Augusto Nunes Pereira; Tiziano Vecellio; John Baptist Jackson; Valentin Lefe`vre; Robert van Audenaerd; Carlo Maratta; Francesco Bartolozzi; Giovanni Antonio Faldoni; Antonio Maria Colombo.
SUMMARY
The collection of prints belonging to the Centro Studi Antoniani (C.S.A.) has been recently catalogued. The about 600 pieces come from the C.S.A. collection and from the Trigueiro Sampaio holy pictures fund. After a foreword introducing the concept of 'print' and the various types here dealt with – art, popular, devotional – some meaningful patterns are examined. The first peintre-graveur is Augusto Nunes Pereira and his chiaroscuro print.
The translated sacred prints often include subjects belonging to other authors; for example, two pantings by Tiziano Vecellio, a work by Carlo Maratta – of which we have two different graphic interpretations – and a drawing by Piazzetta reproduced in an engraving by Antonio Faldoni. The group of the devotional prints – including many holy pictures - is the most considerable. Although they often come from different countries, they show recurring iconographic patterns which can also be found in coeval paintings, even though it is not possible to ascertain the origin.
The Basilica of St Anthony is represented in various prints engraved between the 17th and the 19th century. They supply with documentary evidence the works which modified the building and its context over the centuries, as perceived from the eyes and the sensibility of the artists. Also in this case, it is possible to notice the transmission of the same models and matrices even for various decades. Several engravings were produced by the Convent of the Basilica of St Anthony or by the Veneranda Arca, as it is possible to deduce from the example of the engraver and publisher Antonio Maria Colombo, from the receipts for the Masses and from the pictures reproducing the portrait which is told to be the real portrait of St Anthony; this last picture was reproposed on several occasions and in different sizes between the 18th and the 19th century.
Keywords: Print; Popular prints; Devotional prints; Holy pictures; Copper matrices; St. Anthony’s iconography; Augusto Nunes Pereira; Tiziano Vecellio; John Baptist Jackson; Valentin Lefe`vre; Robert van Audenaerd; Carlo Maratta; Francesco Bartolozzi; Giovanni Antonio Faldoni; Antonio Maria Colombo.
SOMMARIO
Le vicende del restauro della chiesa di San Francesco a Treviso intrapreso a partire dalla meta` degli anni Venti del secolo scorso, a cui finora e` stato dato scarso rilievo, vengono presentate attraverso l’analisi di fonti anche inedite conservate presso l’Archivio del convento di San Francesco di Treviso. La documentazione presa in esame riguarda, oltre ai gia` noti Stati di avanzamento dei lavori e i rilievi di Alpago Novello, anche il carteggio tra lo stesso architetto e l’ingegnere Mantovani Orsetti, i preventivi e le relative bozze, alcuni schizzi e disegni. E` stato quindi possibile ricostruire momento dopo momento il susseguirsi di tutti gli interventi di ripristino della chiesa, integrando specialmente le notizie inerenti agli immobili che vi erano addossati, di cui vengono chiariti i tempi di demolizione, e quelle riguardanti le fasi di pavimentazione a partire dalla riapertura al culto dell’edificio. In particolare i carteggi si sono rivelati determinanti per l’indagine sulla ricostruzione del campanile, della cui base e` stato reso noto l’aspetto originario grazie al ritrovamento di uno schizzo inedito, sia per quanto riguarda il periodo precedente all’intervento sia per gli stadi successivi.
Lo studio e la comparazione dei nuovi e dei vecchi documenti ha permesso inoltre di far emergere quelle che furono le modalita` e i principi che portarono l’Associazione per il Patrimonio Artistico Trevigiano a prendere decisioni o a formulare ipotesi di intervento, talvolta in maniera anche fortemente condizionata dalla loro epoca di realizzazione.
Parole chiave: Treviso; Architettura; Francescani conventuali; Chiesa di San Francesco; Restauri; Campanile; Mantovani Orsetti; Alpago Novello; Coletti.
SUMMARY
The stages of restoration of the church of St. Francis in Treviso, which began in the mid-1920s and which have not been given their due importance until now, are presented through the analysis of sources, some hitherto unpublished, kept at the Archive of the convent of St. Francis in Treviso. The examined documents concern, in addition to the well-known work developments and the surveys by Alpago Novello, also the correspondence between the architect himself and the engineer Mantovani Orsetti, the estimates and their drafts, some sketches and drawings. It was thus possible to reconstruct the succession of all the operations of restoration step by step, especially adding information about the buildings that leaned against the church, defining the stages of their demolishment, and about the phases of flooring since the opening for worship. In particular the correspondence was decisive for the research about the rebuilding of the belltower, making known the original aspect of its base thanks to the finding of an unpublished sketch, both for the period before the restoration and for the following stages.
The study and comparison between new and old documents also permitted the emergence of the methods and theories which led the ‘‘Associazione per il Patrimonio Artistico Trevigiano’’ to make decisions or to advance hypotheses of work, sometimes in ways that are strictly conditioned by the current opinions about restoration at the time.
Keywords: Treviso; Architecture; Franciscans Conventual; Church of San Francesco; Restoration; Belltower; Mantovani Orsetti; Alpago Novello; Coletti.
SOMMARIO
La Veneranda Arca di Sant’Antonio e` l’ente che da oltre seicento anni si occupa della cura e della manutenzione dell’imponente patrimonio storico e artistico del complesso del Santo di Padova. Dalla lettura di numerosi documenti conservati nel suo prezioso archivio storico, si potranno cogliere molti aspetti della lunga storia della basilica del Santo, da quelli piu` prettamente devozionali e religiosi, a quelli legati all’amministrazione del personale impiegato, alla gestione delle committenze artistiche, alle relazioni con le diverse istituzioni cittadine e nazionali.
Parole chiave: Padova; Basilica di Sant’Antonio; Veneranda Arca di Sant’Antonio; Archivio; Devozione religiosa.
SUMMARY
The Veneranda Arca del Santo is the Paduan institution which has been responsible for the maintenance and preservation of the historical artistic heritage of the Basilica of St. Anthony and its cloisters during the last 600 years. By numerous preserved historical documents of this archive, many aspects of basilica history can be showed: devotion and religion, employees management, the commission of artistic works or the relations with different civic and national authorities.
Keywords: Padua; Basilica of St. Anthony; Veneranda Arca di Sant’Antonio; Archive; Religious devotion.
SOMMARIO
La pubblicazione dello studio di Deodato Tapete sull’opera di Pietro Annigoni al Santo, uscito in occasione del centenario della sua nascita (1910-1988), offre all’autrice l’occasione per una rilettura storico-artistica dei vari interventi operati nella basilica del Santo nel corso del XX secolo: un vero e proprio cantiere capace di molte novita` artistiche.
Parole chiave: Padova; Basilica di Sant’Antonio; Pietro Annigoni.
SUMMARY
Deodato Tapete’s critical study on Pietro Annigoni’s work in the Basilica of St Anthony has been published on the occasion of the one-hundredth anniversary of the Italian painter’s birth (1910-1988). This work gives Francesca Castellani the opportunity of reinterpreting from a historical and artistic point of view various works carried out in the Saint’s Basilica during the 20th century; a real construction site and many artistic innovations.
Keywords: Padua; The Basilica of St Anthony; Pietro Annigoni.
SOMMARIO
La Nota propone le relazioni conclusive di restauro di due opere presenti nella basilica del Santo: la pala Borromeo, opera di Bernardino d’Asola (prima meta` del XVI secolo) e l’affresco raffigurante la Vergine con Bambino, di Stefano da Ferrara (1350 ca.).
Parole chiave: Padova; Basilica del Santo; Bernardino d’Asola; Pala Borromeo; Stefano da Ferrara; Madonna del Pilastro; Restauri.
SUMMARY
This note proposes the final reports about the restoration of two works in St Anthony’s Basilica: Borromeo altar-piece – a work by Bernardino from Asola (first half of the 16th century); the fresco portraying the Virgin with the Child, by Stefano from Ferrara (ca 1350).
Keywords: Padua; The Basilica of St Anthony; Bernardino d’Asola; Borromeo altarpiece; Stefano da Ferrara; The Virgin of the Pillar; Restoration works