Rivista LXIV (2024) - fasc. 3
ABSTRACT
The study explores the theme of Divine Mercy in the writings of St. Anthony of Padua. Published as part of reflections during the Extraordinary Year of Mercy (2015-2016), the article delves into the theological aspects of mercy found in St. Anthony’s sermons. The study highlights a biographical sketch of St. Anthony, his contributions as a theologian, and his teachings on God’s mercy. The concept of mercy in St. Anthony’s works is presented through two primary lenses: God as merciful and Mary as the merciful Mother. St. Anthony offers a threefold definition of God’s mercy, which includes cleansing from sin, strengthening in virtue, and the promise of heavenly joys. This triadic structure is consistent throughout his sermons, drawing on both Trinitarian and Mariological contexts. Additionally, St. Anthony’s sermons reflect a deep devotion to Mary, emphasizing her role as the Mother of Mercy, an intercessor who brings peace between God and sinners. The text discusses the symbolic and theological significance of mercy, incorporating themes of penance, forgiveness, and divine love. The conclusion emphasizes the relevance of St. Anthony’s teachings on mercy for modern readers, inviting further study and reflection on the integration of divine mercy into personal and pastoral life.
Keywords: St. Anthony of Padua; Mercy in sermons; Trinitarian theology; Medieval theology; Mariology; Franciscan spirituality.
SOMMARIO
Lo studio analizza il tema della misericordia divina negli scritti di sant’Antonio di Padova. Pubblicato come parte delle riflessioni durante l’Anno Straordinario della Misericordia (2015-2016), l’articolo approfondisce gli aspetti teologici della misericordia presenti nei sermoni di sant’Antonio. Il contributo, dopo una rapida scheda biografica sul Santo, evidenzia il suo apporto come teologo sul tema della misericordia di Dio. Questo viene presentato attraverso due prospettive principali: Dio come misericordioso e Maria come madre misericordiosa. Sant’Antonio offre una triplice definizione della misericordia di Dio, che include la purificazione dal peccato, il rafforzamento nelle virtu` e la promessa delle gioie celesti. Questa struttura triadica e` costante nei suoi sermoni, traendo ispirazione sia da contesti trinitari che mariologici. Inoltre, i sermoni di sant’Antonio riflettono una profonda devozione a Maria, sottolineando il suo ruolo di madre della misericordia, come colei che intercede e che porta pace tra Dio e i peccatori. Il testo si sofferma sul significato simbolico e teologico della misericordia, toccando altri temi come la penitenza, il perdono, l‘amore divino. La conclusione sottolinea la rilevanza degli insegnamenti di sant’Antonio sulla misericordia per i lettori moderni, invitando a ulteriori studi e riflessioni sull’integrazione della misericordia divina nella vita personale e pastorale.
Parole chiave: Sant’Antonio di Padova; Misericordia Divina; Teologia trinitaria; Mariologia; Teologia medievale; spiritualita` francescana.
SOMMARIO
I tre autori proseguono lo studio interdisciplinare, iniziato nel 2021, sul ciclo pittorico di Giotto e sull’architettura della sala capitolare, in seguito al ritrovamento di frammenti di affreschi sopra l’attuale copertura quattrocentesca. Luca Baggio indaga sulla logica illusionistica dell’architettura dipinta, in particolare sulle mensole classicheggianti dipinte in prospettiva nel finto cornicione superiore, che era posto a diretto contatto con l’originario soffitto ligneo piano; l’autore ne ripercorre i precedenti nel cantiere pittorico duecentesco della basilica di San Francesco ad Assisi e focalizza poi l’attenzione su come Giotto abbia affrontato il problema di coordinare visivamente le mensole prospettiche in corrispondenza degli angoli fra le pareti, coerentemente con il suo intento illusionistico.
Adelmo Lazzari e Serena Franceschi illustrano le indagini, realizzate con l’analisi delle murature e con metodi e strumenti innovativi (laser scanner terrestre, fotogrammetria digitale, georeferenziazione e integrazione dei dati, ortofoto), sulle strutture architettoniche della sala capitolare e delle sue adiacenze. Nell’attuale mezzanino, ricavato in seguito alla costruzione della copertura a volte nel Quattrocento, e` stato individuato un pavimento a terrazzo; dai dati ricavati dall’esame delle murature e delle aperture attuali si e` ipotizzato l’aspetto della sala al tempo di Giotto, in particolare della parete ovest, rivolta verso il chiostro, che doveva essere gia` caratterizzata da ampie aperture; sono state rinvenute inoltre tracce di una caratteristica finitura della muratura, detta regalzier, precedente allo strato di intonaco affrescato. Grazie alla precisione consentita dalla fotogrammetria e dai rilievi laser scanner di tutte le pareti, sono state eseguite delle verifiche geometriche, che hanno consentito di realizzare alcune ricostruzioni grafiche delle architetture dipinte da Giotto e di ipotizzare l’utilizzo di modelli (cartoni) per alcuni elementi della finta struttura architettonica e per le diverse serie di mensole in prospettiva.
Parole chiave: Padova; Basilica Sant’Antonio; Sala del Capitolo; Architettura; Fotogrammetria; Giotto; Assisi; Basilica San Francesco.
ABSTRACT
The three authors continue their interdisciplinary study, begun in 2021, of Giotto’s cycle of paintings and the architecture of the Chapter House, following the discovery of fragments of frescoes above the current 15th-century roof. Luca Baggio examines the illusionist logic of the painted architecture, in particular the classical corbels painted in perspective in the false upper cornice, which was placed in direct contact with the original flat wooden ceiling; the author traces their precedents in the 13th-century pictorial workshop of the Basilica of St. Francis in Assisi, and then focuses on how Giotto solved the problem of visually coordinating the perspective corbels at the corners between the walls, in accordance with his illusionist intention.
Adelmo Lazzari and Serena Franceschi illustrate the research carried out on the architectural structures of the Chapter House and its surroundings through the analysis of the masonry and the use of innovative methods and tools (terrestrial laser scanning, digital photogrammetry, georeferencing and data integration, orthophotos). In the current mezzanine, built after the construction of the vaulted roof in the 15th century, a terrazzo floor has been identified; from the data obtained from the study of the current masonry and openings, it has been possible to hypothesise the appearance of the room at the time of Giotto, in particular of the western wall facing the cloister, which must already have been characterised by large openings; traces of a characteristic masonry finish, known as a regalzier, have also been found, predating the frescoed plaster layer. Thanks to the precision provided by photogrammetry and laser scanning of all the walls, geometrical verifications have been carried out that have allowed some graphic reconstructions of the architecture painted by Giotto and the hypothesis of the use of models (cartoons) for some elements of the false architectural structure and for the various series of corbels in perspective.
Keywords: Padua, St. Anthony’s Basilica; Sala del Capitolo; Architecture; Photogrammetry; Giotto; Assisi; St. Francis’s Basilica.
SOMMARIO
In questo saggio sono illustrate le principali tappe della vita di padre Francesco Antonio Benoffi (1706-1786), frate minore conventuale, che trascrisse numerosi documenti della storia francescana, documenti che furono poi raccolti principalmente presso il fondo manoscritto della Biblioteca Oliveriana di Pesaro.
Parole chiave: Francesco Antonio Benoffi, francescano conventuale; Storia francescana; Pesaro, Biblioteca Oliveriana.
ABSTRACT
This essay presents the main stages in the life of Fr. Francesco Antonio Benoffi (1706-1786), a Friar Minor Conventual, who transcribed numerous documents of Franciscan history, documents that were later mainly collected in the manuscript collection of the Biblioteca Oliveriana in Pesaro (Italy).
Keywords: Francesco Antonio Benoffi, Conventual Franciscan; Franciscan History; Pesaro, Oliveriana Library.
SOMMARIO
Si riporta il catalogo delle opere manoscritte e a stampa curato da padre Francesco Merletti (1936-2021) e riaggiornato.
Parole chiave: Francesco Antonio Benoffi (1706-1786); Catalogo delle opere manoscritte e a stampa; Pesaro, Biblioteca Oliveriana, Padova.
ABSTRACT
The catalogue of manuscript and printed works edited by Fr. Francesco Merletti (1936-2021) and updated.
Keywords: Francesco Antonio Benoffi (1706-1786); Catalogue of manuscript and printed works; Pesaro (Oliveriana Library), Padua.
SOMMARIO
Il manoscritto 1680 della Biblioteca Oliveriana di Pesaro contiene diversa documentazione relativa alla basilica di Sant’Antonio di Padova, raccolta dal frate francescano Antonio Francesco Benoffi nella seconda meta` del Settecento. Il manoscritto contiene diverse informazioni, alcune note e verificate dagli storici successivi della basilica, come Bernardo Gonzati e Antonio Sartori. Altre informazioni invece sono inedite e aprono nuovi possibili approfondimenti sulla storia della basilica e in particolare sul suo assetto liturgico interno.
Parole chiave: Francesco Antonio Benoffi (1706-1786); basilica di Sant’Antonio; cappella di San Ludovico da Tolosa; Filippo Arcelli; Brigida Pico della Mirandola.
ABSTRACT
Numerous manuscripts by the franciscan friar Francesco Antonio Benoffi are preserved in the Oliveriana Library at Pesaro. The manuscript 1680 contains various documentation related to the basilica of Sant’Antonio, collected by Benoffi in the second half of the eighteenth century. Various information are know and verified by subsequent historians, such as Bernardo Gonzati and Antonio Sartori. Other information, however, is unpublished and open up new possible insights into the history of the basilica and in particular its internal liturgical structure.
Keywords: Francesco Antonio Benoffi (1706-1786); Basilica of St Anthiny; Chapel of St Ludwig of Toulouse; Filippo Arcelli; Brigida Pico della Mirandola.
RÉSUMÉ
Même si des penseurs éminents comme Olivi ou Mediavilla créent un démonologie spéculative centrée sur la question de la volonté libre et de la noétique, l’efflorescence franciscaine des traités ou autres manuels touchant la démonologie et les rituels d’exorcisme est surtout liée à l’époque moderne, à la Contre-réforme et è la Mission dans le nuevo mundo, comme modalité de la prédication, d’une parole de changement de vie et de mentalité. François lui-même demeure réticent à pratiquer l’exorcisme. Son approche reste théologale et sociale. S’il est convaincu que Dieu est en cause, il invente le co-exorcisme spatial. Il implique directement d’autres frères proches ou délégués, pour pratiquer l’exorcisme en occupant l’espace, restaurer ainsi les conditions d’une vie sociale plus juste, familiale, villageoise ou urbaine. Même si le recours à l’exorcisme charismatique d’affranchissement de l’esprit de servitude et d’erreur n’est pas absent de la vie d’Antoine de Padoue ou de Bernardin de Sienne, demeure chez eux une même discrétion initiale ; l’accent porte sur la provocation d’une santé favorable à la vie sociale et laborieuse.
Mots-clé. Co-exorcisme; Psichologie humaniste: Semidormiens; Dissonance cognitive; Histoires tragiques; Pré-exorcisme; Diligens inquisitio; Post-exorcisme; Autoexorcisme.
SOMMARIO
Anche se pensatori eminenti come Olivi e Mediavilla crearono una demonologia speculativa incentrata sulla questione del libero arbitrio e della noetica, l’efflorescenza francescana di trattati o altri manuali sulla demonologia e sui rituali dell’esorcismo e` legata soprattutto all’epoca moderna, alla Controriforma e alla Missione nel Nuevo Mundo, come mezzo di predicazione, di parola per cambiare vita e mentalita`. Francesco stesso rimase reticente nel praticare l’esorcismo. Il suo approccio rimase teologico e sociale. Se era convinto che Dio fosse coinvolto, inventava il coesorcismo spaziale. Coinvolgeva direttamente altri frati, vicini a lui o delegati, per realizzare l’esorcismo occupando lo spazio, ripristinando cosı` le condizioni per una vita sociale piu` giusta, sia in famiglia che nel villaggio o nella citta`. Anche se il ricorso all’esorcismo carismatico per liberare le persone dallo spirito di servitu` e dall’errore non e` assente dalla vita di Antonio di Padova o di Bernardino da Siena, in loro permane la stessa discrezione iniziale; l’accento e` posto sulla provocazione di una salute favorevole alla vita sociale e lavorativa.
Parole Chiave: Coesorcismo; Psicologia umanista; Semidormiens; Dissonanza cognitiva; Storie tragiche; Pre-esorcismo; Inquisitio diligens; Post-esorcismo; Autoesorcismo.
ABSTRACT
Even if eminent thinkers such as Olivi and Mediavilla created a speculative demonology centred on the question of the free will and noetics, the Franciscan efflorescence of treatises and other manuals on demonology and the rituals of exorcism is linked above all to the modern era, the Counter-Reformation and the Mission in the Nuevo Mundo, as a way of preaching a word to change life and mentality. Francis himself remained reticent about practising exorcism. His approach remained theological and social. If he was convinced that God was involved, he invented spatial co-exorcism. He directly involved other brothers, close to him or delegates, to carry out exorcism by occupying space, thus restoring the conditions for a more just social life, whether in the family, the village or the city. Even if recourse to charismatic exorcism to free people from the spirit of servitude and error is not absent from the lives of Anthony of Padua or Bernardine of Siena, the same initial discretion remains with them; the emphasis is on provoking health that is favourable to social and working life.
Keywords: Co-exorcism; Humanist psichology; Semidormiens; Cognitive dissonance; Tragic stories; Pre-exorcism; Diligens inquisitio; Post-exorcism; Self-exorcism.
SOMMARIO
Oggetto del presente lavoro sono le opere di pregio, alcune inedite, dedicate alla figura di sant’Antonio di Padova col Bambino da Antonio Domenico Triva, pittore barocco attivo in Emilia, Veneto e Baviera. Quattro tele, di cui due firmate, si collocano nel periodo dell’attivita` italiana dell’artista, negli anni 1658-1663: due si trovano nell’area territoriale di Padova, un dipinto rientra nella diocesi di Treviso e un altro in quella di Vicenza. Di altre opere, andate perdute e incentrate sullo stesso motivo iconografico, resta dettagliata testimonianza scritta: due dipinti su rame destinati alla residenza monacense dei duchi di Wittelsbach nel 1672, al tempo in cui Triva operava alla corte di Baviera, e un quadro conservato a Venezia nel Palazzo Ducale. Un’opera tale, quest’ultima, da destare, nel 1660, ammirazione e plauso in Marco Boschini tanto da considerarla la piu` meritoria tra i dipinti del pittore.
Parole chiave: Pittura del Seicento (dipinti su tela e rame); Antonio Domenico Triva pittore barocco; sant’Antonio di Padova.
ABSTRACT
The subject of this work are the precious works, some of them unpublished, dedicated to the figure of Saint Anthony of Padua with Child by Antonio Domenico Triva. Triva was a Baroque painter who worked in Emilia, Veneto and Bavaria.Four canvases, two of which are signed, date from the artist’s period in Italy, between 1658 and 1663: two are in the Padua area, one in the diocese of Treviso and another in the diocese of Vicenza. There is detailed written evidence of other lost works based on the same iconographic motif: two paintings on copper intended for the Munich residence of the Dukes of Wittelsbach in 1672, at the time when Triva was working at the Bavarian court, and a painting kept in the Doge’s Palace in Venice. The latter was such a work that, in 1660, it aroused such admiration and praise from Marco Boschini that he considered it to be the most meritorious of the painter’s paintings.
Keywords: Seventeenth-century painting (paintings on canvas and copper); Antonio Domenico Triva Baroque painter; St. Anthony of Padua.
SOMMARIO
Nella stretta correlazione esistente tra la Polonia e la citta` di Padova, un particolare collegamento e` rintracciabile nella basilica di Sant’Antonio. Molte sono le tracce a partire dall’eta` moderna dove la Natio Polonica si ritrovava in una sua propria cappella e molte sono le lapidi e i cimeli che ricordano a tutt’oggi questa presenza nel santuario antoniano, in modo particolare il busto del poeta Erasmo Kretkowski (+ 1558). I saggi, oltre a documentare la storia di questa presenza, rilevano la funzione particolare emersa tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento quando, grazie al fattivo interessamento del penitenziere polacco presente in basilica, padre Jan Warchel, si volle recuperare questa memoria con la realizzazione di una nuova cappella, in quella gia` detta di san Bartolomeo, dedicata a san Stanislao la cui ristrutturazione fu seguita da Camillo Boito di madre polacca, la contessa Jozefina Radolinska, con un programma iconografico realizzato dal pittore di Leopoli, Tadeusz Popiel.
Parole chiave: Polonia; Padova; Basilica di Sant’Antonio, Cappella Polacca; Jan Warchel; Camillo Boito; Tadeusz Popiel.
ABSTRACT
In the close connection between Poland and the city of Padua, a particular link can be found in the Basilica of St. Anthony. There are many traces from the modern age onwards where the Natio Polonica could be found in a chapel of its own, and there are many tombstones and relics that remind us of this presence in the Antonian sanctuary to this day, in particular the bust of the poet Erasmus Kretkowski (+ 1558). The essays, as well as documenting the history of this presence, highlight the special function that emerged between the end of the 19th century and the beginning of the 20th century when, thanks to the active interest of the Polish penitentiary present in the Basilica Fr. Jan Warchel, there was a desire to recover this memory with the construction of a new chapel, in the former St Bartholomew’s chapel, dedicatedto san Stanislao the renovation of which was overseen by Camillo Boito, whose mother was Polish, Countess Jozefina Radolinska, with an iconographic programme created by the Lviv painter Tadeusz Popiel. Keywords: Poland; Padua; Basilica of St. Anthony, Polish Chapel; Jan Warchel; Camillo Boito; Tadeusz Popiel.