Presentazione del libro "Frate Francesco Sansone "de Brixia" Ministro Generale OFMConv (1414-1499). Un mecenate francescano del Rinascimento"
Centro Studi Antoniani, Padova - Convento San Francesco d'Assisi, Brescia - Comune di Brescia - Fondazione Banca San Paolo, Brescia
presentano il libro a cura di GIOVANNA BALDISSIN MOLLI
Frate Francesco Sansone "de Brixia" Ministro Generale OFMConv (1414-1499). Un mecenate francescano del Rinascimento (Centro Studi Antoniani, Padova 2000)
Saluto autorità
fr. Annibale Marini, guardiano del convento
dr. Paolo Corsini, sindaco di Brescia
dr. Silvia Righini Ponticelli, sovrintendente reggente SBAS di Brescia
Interverranno:
- Elena Ragni, Pinacoteca Tosio Martinengo: Sansone e l'ambiente artistico bresciano nel '400
- Giovanna Baldissin Molli, Università di Padova: Significato del mecenatismo sansoniano
- Marco Collareta, Scuola Normale Superiore di Pisa: Introduzione alla lettura della grande croce di San Francesco
La grande croce di Gianfrancesco dalle Croci
Il 21 ottobre 1499, dettando a Firenze il suo testamento, il padre Francesco Sansone segnalava una cassa di sua proprietà, custodita allora nella sacrestia del convento di San Francesco a Brescia, dove si conservavano denari e altri valori atti a mettere in opera i suoi mandati. Aggiungeva poi con particolare fervore:
"Insuper credo quod sint ibi 70 librae boni argenti et laborati de quibus volo quod fiat una crux magna sicut illae quae Brixiae portantur ad funera; in qua cruce ex una parte sit Christus crucifixus et super caput ejus sit pelicanus, a dextris virgo Maria, a sinistris Joannes Evangelista et sub pedibus Maria Magdalena: ex alia parte in medio sit beatus Franciscus cum crucifixo, et super caput ejus sanctus Antonius de Padua, a dextris seraficus doctor sanctus Bonaventura, a sinistris sanctus Ludovicus, sub pedibus ejus sancta Clara; et haec crux servetur in sacrestia conventus sancti Francisci de Brixia ad utilitatem ipsius sacrestiae in perpetuum. In qua cruce sint partibus inferioribus armae Religionis nostrae et mea".
La croce processionale che il vecchio padre Sansone progettava con tanta cura pochi giorni prima della sua morte apparteneva a un genera artistico di rilevante impegno finanziario. La cifra messa a disposizione non era però da meno. Sta di fatto che nel corso dell'anno 1501 l'orafo Gian Francesco dalle Croci consegnava al San Francesco di Brescia un oggetto, segnato nella base con le "arme" del padre Sansone e dell'Ordine dei frati minori, ben più ricco di quello vagheggiato dal suo pur esigente committente. Si tratta della grande croce che ancora è dato di ammirare in tutta la sua bellezza nella sacrestia del convento per il quale venne pensata e realizzata. Si tratta, per dirla in breve, di una delle glorie del mecenatismo del padre Sansone e insieme di uno dei risultati più alti raggiunti dall'oreficeria rinascimentale italiana.
Marco Collareta
Descrizione
(anno 1501 - largh. 105 cm, alt. 152 cm)
Dal tesoro della chiesa di San Francesco di Brescia, costituito da paramenti finissimi, ricamati in oro e argento, da vasi sacri e dalle croci d'altare, cesellate in argento, è rimasta per miracolo questa imponente croce del XVI secolo, sottratta ai saccheggi subiti nel tempo dalla chiesa.
Il piedistallo è formato da una base di legno, che porta da una parte uno scudetto d'argento con lo stemma Sanson, e dall'altra una targhetta con l'iscrizione: "Franciscus Sanson brix. Minorum XXV annos Minister Generalis - mandato crucem hanc - divo Francisco anno salutis MD". Vi è un globo argenteo di forma elittica, cesellato a squame e fogliami, circondato da una fascia dorata, nella quale sono intercalate sedici piccole tavolette - santi, angeli, fogliami, ecc.
La croce di lamina d'argento con dorature è tutta uno splendore di busti e di statuette a basso e alto rilievo, di medaglioni incisi, contornati da eleganti cornici con sfondi a smalto policromi. La faccia anteriore porta al centro il Crocifisso, intorno a destra il busto di san Bonaventura, a sinistra quello di san Ludovico; in alto il simbolico Pellicano, in basso santa Maria Maddalena, sotto la quale si legge: "lacrimis meis vici invincibilem". Ai fianchi, sopra due supporti in forma di cornucopia rovesciata si ergono due statuette: la Vergine Madre e san Giovanni Evangelista con gli occhi alzati, in atto pietoso, al Divino Salvatore.
Sulla parte posteriore vi è nel mezzo san Francesco genuflesso, che riceve le Stimmate; a destra il busto di sant'Antonio, a sinistra san Pietro Martire, in alto san Bernardino e sotto santa Chiara. Nelle placchette, quattro sul davanti e cinque sul retro, sono rappresentate le scene della Risurrezione, della Condanna, della Veronica con il sudario, la Crocifissione, l'Incoronazione di spine, Gesù davanti a Pilato, l'Ecce Homo, la Flagellazione, il Viaggio al Calvario. A tergo del crocifisso la firma dell'orafo: "Joannis Francisci a crucibus industria 1501". Il rovescio della stessa laminetta indica la quantità e il metallo impiegato: "quest el conto dell'argento neto - de copela oncie 364 - de lega venetiana 104 - de lega bresana 240".
Durante la presentazione del volume sarà esposta la croce di Gian Francesco dalle Croci
Convento San Francesco d'Assisi - Brescia - venerdì 27 aprile 2001, ore 16.00