Sull'arca di Raimondino Lupi.

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Paola Pettenella
Collana
Varia - VARIA
Edizione
1
Anno
1992
Pagine
30
Formato
25 x 18
Illustrazioni
34 ill.
Tipo copertina
Brossura
Cod. CSA
VARIA18
Contenuto

estratto da "Il Santo", XXXII (1992), 1

SOMMARIO - SUMMARY
Commissionata verso il 1377, unitamente all'oratorio di S. Giorgio che la racchiudeva, l'arca sepolcrale di Raimondino Lupi di Soragna venne smembrata alla fine del Cinquecento, e quasi distrutta due secoli dopo, all'epoca dell'invasione francese.
Altri autori hanno già sottolineato quelle che dovevano essere le caratteristiche salienti di questo monumento, la sua centralità all'interno della cappella e la spettacolare presenza delle dieci grandi statue che coronavano il baldacchino. A tali aspetti viene dato qui risalto, con qualche nuovo spiraglio aperto per ricerche future, nel collegamento e nel confronto con la produzione coeva, soprattutto veneta e norditaliana. Ciò che resta del mausoleo non consente precise analisi stilistiche e sicure attribuzioni, ma porta piuttosto le tracce di ogni manomissione subita. Proprio sulla lettura dei frammenti, del loro aspetto originario e dei restauri ottocenteschi, si fonda buona parte del presente articolo. 


Raimondino Lupi's tomb
Raimondino Lupi of Soragna's tomb was commissioned in about 1377, together with St George's oratory, in which it lies. At the end of the 16th century, it was dismantled and during the French invasion, two centuries later, nearly destroyed.
Some authors have already underlined the salient features which once characterised this monument: its centrai position in the chapel and the spectacular presence of ten big statues which crowned the canopy. These aspects should be emphasized along with certa in new revelations for future research that connects and compares similar, and above all, Venetian and north ltalian objects of the same  period. What is left of the mausoleum does not allow us to analyse accurately the style nor does it allow us to decide who built it as it carries the signs of all the alterations that have been made. Much of the basis of this tomb can be revealed by simply interpreting the fragments, the originai features and the nineteenth-century restorations.