Gli Antifonari del Santo e la miniatura nella Padova francescana di metà Trecento: un mosaico di voci patavine, bolognesi e umbre
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SOMMARIO
L’articolo prende in esame i quattordici Antifonari trecenteschi della basilica del Santo oggi conservati alla Pontificia Biblioteca Antoniana. Essi, pur con qualche perdita dovuta all’incendio che distrusse il coro nel 1749, contengono le parti cantate degli offici di tutto l’anno liturgico e sono corredati da prestigiose miniature. Lo studio prende in esame la scrittura, la liturgia, i caratteri stilistici e iconografici delle miniature e tiene conto anche dei documenti relativi alla vendita dei corali duecenteschi del Santo alla Pieve di Santa Maria Assunta di Gemona via via che veniva eseguita la serie trecentesca. Si è potuto così stabilire che l’esecuzione avvenne circa nel periodo 1340-1360 con un intervallo tra la seconda metà degli anni quaranta e circa la prima metà dei cinquanta probabilmente dovuto alla peste nera del 1347-49 e alle sue conseguenze. L’autore propone che gli Antifonari siano stati scritti in convento da esperti frati calligrafi e miniati da maestri laici attivi pure in convento, se forestieri, o forse nelle proprie botteghe se padovani. L’impresa vede susseguirsi miniatori di alto livello stilistico e aggiornati su quanto di più moderno si andava facendo a Padova e in varie parti d’Italia, e soprattutto a Bologna, nel campo della miniatura su libri liturgici. Possiamo ricordare un maestro padovano-bolognese forse identificabile con il miniatore frate Francesco del Terz’ordine presente in basilica nel 1344, il Maestro delle foglie spinose e il Maestro delle foglie spinoseB che possiamo sorprendentemente riconoscere come perugini, il padovano Maestro dell’Antifonario F che spicca tra altri maestri di una innovativa patavina attiva nella serie e infine il bolognese Stefano di Alberto Azzi. Molto interessante anche il ricco corredo di iniziali filigranate.
ABSTRACT
The article examines the fourteenth-century Antiphonaries from the Basilica of the Saint Anthony now preserved at the Antoniana Pontifical Library. The fourteen big choir books, despite some losses due to the fire that destroyed the choir in 1749, contain the sung parts of the services of the entire liturgical year and are accompanied by prestigious illumination. The study analyzes the writing, the liturgy, the stylistic and iconographic characteristics of the illuminations and also takes into account the documents relating to the sale of the Santo’s thirteenth-century chorales to the Pieve di Santa Maria Assunta of Gemona as the fourteenth-century series was carried out. It was thus possible to establish that the execution took place approximately in the period 1340-1360 with an interval between the second half of the 1340s and around the first half of the 1350s, probably due to the Black Death of 1347-49 and its consequences. The author proposes that the Antiphonaries were written in the convent by calligraphist friars and illuminated by lay masters also active in the convent, if foreigners, or perhaps in their own workshops if from Padua. The choir books show a succession of illuminators of a high stylistic level who were up to date with the most modern experiences being done in Italy in the field of illumination of liturgical books not only in Padua but also in other areas of Italy and specially in Bologna. We can recognize a Bolognese-Paduan illuminator who can perhaps be identified with that friar Francis of the Franciscan Third Order ‘miniatore’ present in the basilica in 1344, the Maestro delle foglie spinose, with his help, the Maestro delle foglie spinoseB both surprisingly from Perugia, some paduan illuminators of an innovative paduan workshop specially represented by the beautiful Maestro dell’ Antifonario F, and the talented illuminator bolognese Stefano di Alberto Azzi. The very rich set of pen flourished initials is also very interesting.
INDICE
Gli Antifonari del Santo: La Scrittura, Le iniziali filigranate, L’illustrazione, La datazione
Antifonari A, B, M C, D, F, O, G, H, P, K, Q, L, S
Alberto Fanton, Appendice