1433. 1999.SPIAZZI.Note.sulla.R

l’attività di Francesco Squarcione al Santo rivolta a opere di grande impegno (armadio della sacrestia), ma anche a interventi di “restauro” e di ordinaria manutenzione (pace in avorio); in particolare si evidenzia un interesse per le arti applicate e l’oreficeria. Il modus operandi di Squarcione e della sua bottega si riflette nei nielli di una navicella portaincenso con coppa a conchiglia e coperchio a due valve decorato con nielli conservata al Museo Antoniano; in una valva è raffigurato Cristo morto e due angeli e nell’altra Sant’Antonio e Santo Stefano. Il Gonzati attribuiva la navicella all’orafo Bartolomeo da Bologna e ipotizzava i disegni preparatori di Squarcione per i nielli; l’autrice, vista la familiarità e la consuetudine degli orafi Filippo e Marco Baldi con il Santo, riferisce a quest’ultimo l’esecuzione del manufatto.