Rivista LVIII (2018) - fascc. 1-2

Studi e Testi
Martina Pantarotto
pp. 7-100
Santa Maria delle Grazie di Bergamo. Il convento e la biblioteca
II.18.12.01

Pubblicato anche come volume monografico

Pantarotto Martina
Santa Maria delle Grazie di Bergamo. Il convento e la biblioteca  (CSA 63)

Sommario
Il convento di Santa Maria delle Grazie venne fondato nel 1422 da san Bernardino in visita alla citta` bergamasca. Come tutti i conventi francescani osservanti, l’istituzione permeo` fortemente la vita morale, politica e culturale della citta`, integrandosi ben presto nel tessuto urbano, aprendo una scuola per i frati e due di diverso livello per i fanciulli, fino alla data della sua Soppressione, avvenuta nel 1810. A differenza di altri illustri monasteri e conventi bergamaschi, delle Grazie non appare essere rimasta gran traccia, sul piano della documentazione archivistica, e questo ha fatto scivolare in secondo piano il contributo del convento alla storia della citta` e del pensiero.
Tuttavia, pochi dati presenti in alcuni manoscritti hanno permesso di ricostruire, aggregando pian piano intorno a se´ dati in origine insignificanti od oscuri, la storia di una ricca biblioteca che non conosce cesure tra libri manoscritti e antichi libri a stampa. Ne emerge la parziale ricostruzione di una biblioteca ora dispersa e rifratta in diversi luoghi e sedi, che manifesta chiaramente la sua funzione di supporto di un’intensa e stimolante attivita` culturale e pastorale. Il contributo presenta le schede descrittive dei 97 volumi rintracciati, tra cui16 manoscritti e 39 incunaboli.

Parole chiave: Bergamo, S. Maria delle Grazie; Conventi francescani; Osservanza francescana; Biblioteche francescane; Manoscritti; Incunaboli; Storia delle biblioteche; Paleografia, codicologia.

SUMMARY
The convent of Santa Maria delle Grazie was founded in 1422 by San Bernardino in visit to the city of Bergamo. Like all observant Franciscan monasteries, the institution strongly permeated the moral, political and cultural life of the city, soon integrating itself into the urban context, opening a school for the friars and two of different levels for the children, until the date of its suppression, in 1810. Unlike other illustrious monasteries and convents in Bergamo, it does not seem to have remained a great trace of convent delle Grazie, in terms. of archival documentation, and this has made the convent’s contribution to the history of the city and of thought slipped into the background.
However, few data in some manuscripts have allowed us to reconstruct, slowly aggregating around themselves data that were originally insignificant or obscure, the story of a rich library that knows no cesure between manuscript books and ancient printed books. What emerges is the partial reconstruction of a library now dispersed and refracted in various places and locations, which clearly shows its function as support for an intense and stimulating cultural and pastoral activity. The contribution presents the descriptions of the 97 volumes traced, including 16 manuscripts and 39 incunabula.

Keywords: Manuscripts; Incunabula; Franciscan libraries; History of libraries; Paleography codicology; Franciscan convents; Franciscan Observance.

italiano
Giovanna Baldissin Molli
pp. 101-136
Jacopo da Montagnana e il ‘‘Cristo passo’’ della basilica di Sant’Antonio. L’affresco e l’indulgenza
II.18.12.02

SOMMARIO
L’articolo indaga i diversi significati, la storia critica e la committenza di un affresco ubicato nella controfacciata della basilica di Sant’Antonio a Padova. L’opera raffigura Cristo passo, Maria, Giovanni, le pie donne e d’intorno gli strumenti della Passione, un soggetto molto diffuso in tutta Europa, e non di rado caricato di significati connessi con la meditazione personale e il pellegrinaggio virtuale. Tradizionalmente, nel Medioevo, l’immagine del Cristo passo veniva associata all’indulgenza per le anime del purgatorio, mediante la recitazione di particolari preghiere, attribuite (ma senza fondamento) al papa Gregorio Magno. Difatti nella parete soprastante la nicchia, dipinta a finto marmo, si trova una targa con un’iscrizione che riporta l’indulgenza di 30.000 anni e 23 giorni, per quanti avessero recitato le preghiere credute di Gregorio Magno, che sono state dipinte, pur in epoca piu` tarda, sulla parete ad angolo con l’affresco. La targa ricorda anche il nome del pontefice ‘‘Sisto’’, da intendersi come Sisto IV, francescano e papa dal 1471 al 1484, data da intendersi come ante quem per l’esecuzione dell’affresco, qui ricondotto alla mano di Jacopo da Montagnana. Ulteriori indicazioni potrebbero venire dall’identificazione dello stemma.

Parole chiave: Vir dolorum; Jacopo Parisati da Montagnana; Basilica di Sant’Antonio di Padova.

SUMMARY
This article explores the complexity of meanings, the critical history, and the patronage of a fresco painted in a niche on the counterfac¸ ade of the Basilica di Sant’Antonio in Padua. The fresco depicts the Man of Sorrows, with the Three Marys, St John, and the Instrument of the Passion placed all around. By the Fifteenth century, this iconography was widespread in Europe and often associated with private meditation practice and virtual pilgrimages. During the Middle Ages, the Imago Pietatis was related to indulgences for the Purgatory’s souls through specific prayers, traditionally (but unfoundedly) attributed to Pope Gregory the Great. Indeed, on the wall above the niche, a painting imitating a marble plaque mentions an indulgence of 30.000 years and 23 days for all that performed the above-mentioned prayers (at a later time written on the contiguous wall). The painted marble plaque mentions also Pope Sixtus, in all likelihood Sixtus IV, Franciscan and pope between 1471 and 1484; therefore the latter date has to be considered a terminus ante quem for this fresco, attributable to Jacopo da Montagnana. The identification of the coat of arm on the painting could give further useful information.

Keywords: Vir dolorum; Jacopo Parisati da Montagnana; St. Anthony’s Basilica, Padua.

 

italiano
Elda Martellozzo Forin
pp. 137-182
Prima la Madonna e dopo i santi. L’immagine sacra nelle case dei padovani nei secoli XV e XVI
II.18.12.03

SOMMARIO
Un approfondito scavo d’archivio ha permesso di ricostruire l’ambito e le modalita` in cui i padovani dei secoli XV e XVI esercitavano la devozione privata nelle loro case. Nel Quattrocento la presenza di un’immagine della Vergine Maria non manca mai delle dimore padovane, seguita dalla presenza del Crocifisso, diversificate tutte nella figurazione (piana o a rilievo) e nei materiali. Pur nella stringatezza delle descrizioni si comprende che tali immagini erano non di rado inserite in piccoli complessi lignei, eventualmente chiusi da portelle. Con l’inoltrarsi del periodo e nel secolo successivo i documenti mostrano anche la presenza di santi come Girolamo e Sebastiano, e di alcuni soggetti come la Crocifissione.
Nel Corso del Cinquecento i documenti permettono di ricostruire gli interni delle case padovane e del loro apparato pittorico e scultoreo con maggior ampiezza: in tal senso accanto alle opere di soggetto propriamente religioso, compaiono anche ritratti familiari, soggetti di gusto antiquariale ed erudito. Significativa e` anche la presenza di piccoli uffici (officioli), talvolta rilegati con ricercatezza e medaglie da berretto. I casi rinvenuti non sono numerosi ma testimoniano che tale manufatto fosse realizzato come bene di lusso.

Parole chiave: Devozione privata; Padova; secoli XV e XVI.

SUMMARY
An in-depth investigation into the archives has permitted us to reconstruct the scope and modalities in which the Paduans of the fifteenth and sixteenth centuries exercised private devotion in their homes. In the fifteenth century, the most prolific image found in many Paduan homes was that of the Virgin Mary, followed by images of the Crucifix, which were diverse in form (flat surface or in relief) and in the materials. Even with the lack of contemporary descriptions, it is clear that these images were often inserted in small wooden complexes, possibly closed by doors. During this time period and into the following century the documents also show the presence of such saints as Jerome and Sebastian, and certain subjects such as the Crucifixion.
In the course of the sixteenth century, the documents allow us to reconstruct the interiors of the Paduan houses and their pictorial and sculptural decorations with greater breadth. In this way, alongside subjects of art that are properly religious, family portraits also appear, subjects of antiquarian and scholarly taste. Significant also is the presence of little books of prayer (officioli), sometimes bound with refinements and headpins. The houses found are not numerous but they testify that these products were made as luxury items.

Keywords: Padua; Private devotions; Centuries XV-XVI

 

italiano
Note e Ricerche
Antonino Poppi
pp. 183-209
Sant’Antonio e il francescanesimo delle origini. Nuove acquisizioni dagli ‘‘atti’’ del Convegno della Società internazionale di Studi francescani (Assisi 2016)
II.18.12.04

SOMMARIO
La nota presenta un’ampia rassegna delle undici relazioni pubblicate nel volume degli ‘‘Atti’’ del 44º Convegno della Societa` Internazionale di Studi Francescani, tenuto ad Assisi il 13-15 ottobre 2016, per la prima volta dedicato interamente a sant’Antonio di Padova: «Antonio di Padova e le sue immagini». Con questo importante volume la sua figura viene degnamente riscattata dall’oblio e «riconsegnata alle origini del movimento francescano» mediante un’attenta e incrociata lettura delle fonti agiografiche, liturgiche, iconografiche, sermonistiche di lui e su di lui, a opera di un gruppo di noti docenti e valenti ricercatori coinvolti nei progetti del benemerito Cento Studi Antoniani di Padova. Mediante la riconsiderazione di documenti e testi anche inediti dei primi due secoli del minoritismo, essi ne hanno individuato la radice nell’inscindibile unita` del carisma di Francesco e della sapiente e totale dedizione pastorale del suo piu` grande figlio, Antonio.

Parole chiave: S. Antonio di Padova; Immagini; 44º Convegno internazionale di Studi francescani.

SUMMARY
This note presents a comprehensive review of the eleven reports published in the volume of the 44th Convention of the International Society of Franciscan Studies, which was held in Assisi on 13-15 October 2016. For the first time the conference was entirely dedicated to ‘‘Saint Antony of Padua and His Images.’’ With this important volume his image is admirably redeemed from oblivion and ‘‘returned to the origins of the Franciscan movement’’ through a careful and cross-reading of the hagiographic, liturgical, iconographic, sermonic sources by him and about him, by a group of well-known teachers and skilled researchers involved in the projects of the meritorious Center of Antonian Studies of Padua. Through the reconsideration of unpublished documents and texts of the first two centuries of the Franciscan tradition, they have identified the roots of the inseparable unity between the charism of Francis and the wise and total dedicated pastoral activity of his greatest son, Antony.

Keywords: St. Anthony of Padua; His images; 44th International Conference Societes of Franciscan Studies

italiano
Ruben Martello
pp. 221-226
St. Bonaventure as a disciple of Hugh of Saint-Victor. The influence of the ‘‘didascalicon’’ on the ‘‘reduction of the arts to theology’’
II.18.12.05

SUMMARY
St. Bonaventure’s treatise, De reductione artium ad theologiam, makes important references to Hugh of St. Victor and specifically to the Didascalicon, upholding Master Hugh as the theologian par excellence for his superiority in theology, preaching and mysticism. This essay argues that by utilizing Hugh’s approbation of the arts and sciences as necessary tools for the spiritual interpretation of Scripture, Bonaventure, by his own unique ordering of the sciences according to an hexaemeral structure, is able to artfully draw forth the best of both Aristotelian and neo-Platonic philosophy in the service of a theology ordered to charity.

Keywords: Bonaventure; Hugh of Saint-Victor; De reductione; Didascalicon; The quadriga (the senses of Scripture); Philosophy of exemplarism; Hexaemeral literature; Charity; Medieval divisions of knowledge.

SOMMARIO
Il trattato di san Bonaventura, De reductione artium ad theologiam, ha importanti riferimenti a Ugo di San Vittore e in particolare all’opera Didascalicon: un trattato che fa di Ugo il teologo per eccellenza nell’ambito della teologia, della predicazione e della mistica. Il presente contributo vuole dimostrare il riferimento di Bonaventura al pensiero di Ugo circa le arti e le scienze quali strumenti necessari ai fini dell’interpretazione spirituale della Scrittura. Con l’utilizzo di una struttura esamerale nell’ordinamento delle scienze, e` in grado di trarre, in modo magistrale, il meglio sia dal metodo aristotelico come dalla filosofia neoplatonica per una teologia ordinata alla carità .

Parole chiave: Bonaventura; Ugo di San Vittore; De reductione; Didascalicon; Quadriga scritturistica; Filosofia esemplaristica; Letteratura esamerale; Struttura medievale della conoscenza.

Inglese
Iacopo Iadarola
pp. 227-251
Cantare il creato tra san Francesco e san Giovanni della Croce
II.18.12.06

SOMMARIO
Nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco campeggia naturalmente il Cantico di frate Sole di san Francesco, ma a questo viene affiancato, al n. 234, un esteso riferimento al Cantico Spirituale di san Giovanni della Croce. Seguendo questo indizio, la presente indagine approfondisce il retroterra teologico e biografico dei due santi e dei due canti, facendo tesoro in particolare di uno dei più grandi insegnamenti lasciatici dal padre del Carmelo riformato: ‘‘la conoscenza delle creature tramite Dio’’. In questa conoscenza ‘‘teopatica’’, legata allo stadio mistico del matrimonio spirituale, viene ravvisata una preziosa chiave di lettura per comprendere tanto il Cantico Spirituale quanto il Cantico di frate Sole in un’ottica in cui il creato possa essere pienamente valorizzato evitando interpretazioni di stampo eccessivamente ambientalista da una parte e di stampo eccessivamente ascetico dall’altra. Nel giusto mezzo sta il rapporto nuziale tra Dio e la sua creatura, relazione che coinvolge attivamente il creato e di cui i versi e le vite dei due santi sono gemellare e complementare testimonianza per tutti i fedeli. Questa visione equilibrata e innamorata del creato nel suo Creatore, guadagnata alla scuola dei due mistici, può costituire un fondamentale apporto alla ‘‘conversione ecologica’’ invocata da Papa Francesco nella sua enciclica, a ‘‘una mistica che ci animi’’ e senza la quale si ricadrebbe in uno sterile moralismo ‘‘verde’’.

Parole chiave: Papa Francesco; Laudato si’; San Giovanni della Croce; Cantico Spirituale; San Francesco d’Assisi; Cantico di frate Sole; Conversione ecologica; Mistica ecologica; Custodia del creato.

SUMMARY
In Pope Francis’ Encyclical Laudato si’ logically dominates the Canticle of brother Sun of Saint Francis which in a vast reference, at number 234, matches the Spiritual Canticle of Saint John of the Cross. Following that clue this survey delves into the theological and biographical background of both saints and canticles, by cherishing especially one of the greatest teachings the father of the Reformed Carmel left us: ‘‘The knowledge of creatures through God’’. That ‘‘theopatical’’ knowledge, which is connected to the mystical stage of the spiritual marriage, is identified as a key to an understanding for both the Spiritual Canticle and the Canticle of brother Sun, in a perspective through which the creation can be fully valorized by avoiding interpretations of environmentalist sort, on one side, and excessively ascetical, on the other one. In the middle of these dichotomies stands the nuptial relation between God and his creature, which deeply involves the whole creation and is testified before all believers by these two saints’ complementary verses and lives. What these mystics share in common is a balanced and affectionate vision of the creation in his Creator, which can contribute to the ecological conversion invoked by Pope Francis in his Encyclical and lead us to a mystic which can liven ourselves up, otherwise we would risk taking the sterile path of a ‘‘green’’ moralism.

Keywords: Pope Francis; Laudato si’; St. John of the Cross, Spiritual Canticle; St. Francis of Assisi, Canticle of brother Sun; Ecological conversion; Ecological mystic; Care of creation.

italiano
Mariella Magliani
pp. 253-262
Storie di scritture. Storie di libri. Nota di lettura
II.18.12.07

SOMMARIO
Nel dicembre 2014 si tenne nella prestigiosa Biblioteca Malatestiana di Cesena il convegno Catalogazione, storia della scrittura, storia del libro. I manoscritti datati d’Italia vent’anni dopo per festeggiare i vent’anni della fondazione dell’Associazione Italiana Manoscritti Datati (AIMD), che fino ad oggi ha pubblicato ben ventotto cataloghi di manoscritti medievali e rinascimentali datati (cioe` con anno e/o copista e/ o luogo di copia espressi) di alcune delle piu` importanti biblioteche italiane. Il convegno, che vide la partecipazione di studiosi di paleografia, codicologia, storia dei testi e della miniatura, fu occasione per riflettere sul contributo dei cataloghi di manoscritti datati sulla conoscenza del libro medievale e per discutere sullo stato della catalogazione dei manoscritti in Italia e in Europa in un momento in cui a questa disciplina sembra essere attribuito un rango inferiore rispetto ad altre attivita` di ricerca che si occupano di manoscritti medievali. I suoi atti si trovano ora raccolti, a cura di Teresa De Robertis e Nicoletta Giovè Marchioli, in un bel volume col medesimo titolo della collana «MediEvi» della Sismel, ricco di informazioni e spunti di riflessione anche per chi non e` strettamente specialista ma comunque ha a che fare con i manoscritti.
Il volume e` diviso in due parti: Storia della scrittura, storia del libro, ricca di resoconti, tutti positivi, di utilizzo proficuo di cataloghi di manoscritti datati in diverse esperienze di ricerca – che dimostra come sia divenuta inattuale la diffidenza, manifestata talvolta agli inizi dell’impresa, verso l’utilità di questa tipologia di repertori –, e Riflessioni a margine. Statuto e stato della catalogazione dei manoscritti in Italia e in Europa, che contiene considerazioni sull’attivita` di catalogazione di manoscritti e sul suo futuro.

Parole chiave: Codici; Manoscritti datati medievali e rinascimentali; Scritture; Copisti; Miniatori; Paleografia; Codicologia; Storia della scrittura; Storia del libro; Catalogazione di manoscritti; Bibliotecari; Catalogatori

SUMMARY
In December 2014 there was held in the prestigious Malatestiana Library of Cesena the conference Cataloging, history of writing, history of the book. The dated manuscripts of Italy twenty years later in order to celebrate the twentieth anniversary of the foundation of the Association of Dated Italian Manuscripts (AIMD), which until today has published as many as 28 catalogs of medieval and renaissance manuscripts dated (that is, with year and / or copyist and / or copy place expressed) of some of the most important Italian libraries. The conference, which saw to the participation of scholars of palaeography, codicology, history of texts and of the miniature, became an opportunity to reflect on the contribution of manuscripts catalogs dated on the knowledge of the medieval book and to discuss the status of the cataloging of manuscripts in Italy and in Europe at a time when this discipline seems to be given a lower rank than other research activities dealing with medieval manuscripts. Its deeds are now collected, edited by Teresa De Robertis and Nicoletta Giovè Marchioli, in a beautiful volume with the same title of the ‘‘MediEvi’’ series by Sismel, rich in information and food for thought even for those who are not strictly specialized but however, have interests in manuscripts. The volume is divided into two parts: History of writing, history of the book, full of reports, all positive, of profitable use of manuscripts catalogs dated in different research experiences which shows how mistrust has become inactive, sometimes manifested at the beginning of the enterprise, towards the usefulness of this type of repertoire -, and marginal reflections. Statute and status of the cataloging of the manuscripts in Italy and in Europe, which contains considerations on the activity of cataloging of manuscripts and on its future.

Keywords: Codes; Medieval and Renaissance dated manuscripts; Writings; Copyists; Illuminators; Palaeography; Codicology; History of writing; History of the book; Cataloging of manuscripts; Librarians; Catalogs.

italiano