Rivista LV (2015) - fasc. 3

Studi e Testi
Valentin Strappazzon
pp. 423-516
Vocabulaire mystique des Sermons de saint Antoine de Padoue (II)
II.15.3.01

SOMMAIRE
Au cours de cette deuxème partie de notre analyse, nous avons pu nous familiariser avec les étapes essentielles de l'itinéraire mystique de saint Antoine : la sensibilité , avec la doctrine des sens spirituels  héritée d'Origène ; la part des l'affectivité , du désir, de la quies ; la vision de Dieu in speculo et aenigmate, anticipation de la vision face à face, promise aux élus et le « toucher mystique », cher à saint Jean de la Croix et à saint François de Sales. Nous avons également rencontré deux problématiques indissociables de l'expérience mystique chrétienne : la nécessaire complémentarité de la vie active et de la vie contemplative ; et la notion  de précarité, selon laquelle la contemplation n'est pas de l'arbitre de l'homme, mais pur don de la grâce que l'Esprit distribue « à  qui il veut, quand il veut et comme il veut ». Des excursus nous ont permis de comparer l'originalité d'Antoine, par rapport  à ses maîtres, en particulier Grégoire et Bernard.

Parole chiave : sens ; affectivité ; désir ; vision ; union mystique ; vie active et vie contemplative ; précarité.

SOMMARIO
Nel corso di questa seconda parte della nostra analisi, ci siamo potuti familiarizzare con le tappe essenziali dell'itinerario mistico di sant'Antonio: la sensibilità , con la dottrina dei sensi spirituali, di tradizione origeniana; il ruolo de l'affettività , del desiderio, della quies ; la visione di Dio in speculo et aenigmate, anticipazione della facie ad faciem, promessa agli eletti e il « tocco mystique », caro a san Giovanni della Croce e a san Francesco di Sales. Ci siamo ugualmente confrontati con due problematiche indissociabili dall'expé rienze mistica cristiana : la necessaria complementarità tra vita attiva e vita contemplativa ; e la nozione di precarietà , per la quale la contemplazione non é «ad arbitrium contemplantis» ma puro dono della grazia che lo Spirito distribuisce «a chi vuole, quando vuole e come vuole». Alcuni excursus ci hanno permesso di confrontare l'originalità di Antonio con i suoi maestri, in particolare  Gregorio e Bernardo.

Parole chiave: lotta; sensi; affettività ; desiderio; visione; unione mistica; vita attiva e vita contemplativa; precarietà . 
 

francese
Antonino Poppi
pp. 517-574
Padre Luigi Guidaldi (1894-1940) antonianista paleografo e storico dell'arte, fondatore della rivista «Il Santo»
II.15.3.02

SOMMARIO
Si tratta di una prima  ricostruzione biobibliografica del benemerito bibliotecario della Pontificia Biblioteca Antoniana (1922-1940) e fondatore della prima serie della rivista «Il Santo» (1928-1932) in preparazione e accompagnamento delle celebrazioni per il VII centenario della morte di sant'Antonio  di Padova (1231-1931). Attraverso la documentazione  superstite vengono presentati i dati biografici essenziali, il curricolo degli studi, la cruenta partecipazione alle battaglie sul Carso e sul fronte del Reno (1917-18), il suo itinerario alla vita religiosa e presbiterale, le ricerche paleografiche sui piu' antichi  codici dell'Antoniana, la trentina  di suoi contributi apparsi nella nuova rivista e in qualche pubblicazione a se' stante; in chiusura, alcune notizie sulla sua attivita' e le amicizie negli ultimi anni di vita nel convento del Santo.

Parole chiave: Padre Luigi Guidaldi ofmconv; Prima Guerra Mondiale; Biblioteca Antoniana; Rivista «Il Santo»; Centenario Antoniano (1931); Universita' di Padova.

SUMMARY
It deals with a first bio-bibliographic reconstruction of the meritorious librarian of the Pontifical Anthonian Library (1922-1940) and founder of the first series of the magazine «Il Santo» (1928-1932) in preparation and accompaniment for the VII centenary celebration of the death of Saint Anthony of Padua (1231-1931). Through the surviving documentation are presented essential biographic information, the curriculum of studies, the bloody participation in the battle of Carso and Rhine (1917-18), his itinerary to religious life and priesthood, paleographical research on the Ancient Anthonian Codes, the thirtieth of his contributions appeared in the magazine and independent publication; in closure, some information on his activity and friendship in the last years of his life in the Saint Anthony convent.

Keywords : Father Luigi Guidaldi ofmconv;  World War I; Anthonian Library; «Il Santo» Review; Anthonian Centenary (1931); University  of Padua. 
 

Italiano
Orlando Todisco
pp. 575-602
Il trascendimento della conflittualità attraverso la libertà. La «plenitudo potestatis» nella critica di Guglielmo d'Ockham
II.15.3.03

SOMMARIO

Al centro del saggio è la plenitudo potestatis, fonte dello scontro tra sacerdotium e regnum o tra il papa e l'imperatore. Alla posizione di segno dualistico, sia conciliante che conflittuale, Occam contrappone una prospettiva di segno unitario, all'insegna della libertà , quale volto originario dell'essere. Egli impianta il suo discorso su cio' che oggi si impone con prepotenza e cioè la distinzione del potere in potestas, propria di chi detiene le sorti di un popolo, e l'auctoritas, propria dei fedeli o dei cittadini, la prima funzionale alla seconda, nel senso che il potere come potestà è funzionale al potere come autorità o capacità progettuale. E' l'articolazione del potere, propria del regime democratico, nel quale i fedeli sono i protagonisti dell'ecclesia e i cittadini sono gli auctores civitatis, mentre la forza coattiva o potestas, compete a chi comanda, funzionale al rispetto dell'impianto istituzionale sia ecclesiale che politico. A questo spaccato storiografico occorre aggiungere il significato della testimonianza francescana dell'altissima paupertas in quanto generatrice della relazione con gli altri e le cose in modo inappropriabile''. Con la sua radicalità , tale esemplarità conferma che la libertà è il volto originario dell'essere - la povertà ne è il prezioso nutrimento - da riscoprire nonostante l'accumulo dei detriti storici di segno concupiscenziale. E' la via per far risplendere nuovamente la luce dell'Eden nel buio della storia.

Parole chiave: Guglielmo d'Ockham; Plenitudo potestatis; Auctoritas; Potestas; Paupertas; Usus iuris; Usus facti; Usus pauper.

SUMMARY

At the heart of the article, there is the plenitudo potestatis', source of confrontation between sacerdotium' and regnum' or between the pope and the emperor. Against these dualistic - conciliatory than confrontational -, Occam opposes the prospect of unitary sign, in the name of freedom, which is the original face of being. He has rooted his speech on what today is imposed with arrogance and that is the distinction of power in potestas, of one who holds the fate of people, and auctoritas, of the faithful or of the citizens. The first is functional to the second, in the sense that power as 'power' which is functional to power as authority or planning skills. Jt is the articulation of power, properly of the democratic regime, in which the faithful are the protagonists of the ecclesia and the citizens are the auctores civitatis, while the coercive force or potestas is the responsibility of those in power, in respect of the establishment of institution like ecclesial and political authority. At this historio-graphical significance, it must be added the Franciscan witness of paupertas as generating source of the relationship with others and things in an 'inappropriable' way. With its radical and exemplary experience confirms that, the freedom is the original face of being - poverty is its precious nourishment - to be rediscovered despite the accumulation of historical rubbles of the concupiscencial sign. Jt is the way to shine the light of Eden again in the darkness of history

Keywords: William of Ockham; Plenitudo potestatis; Auctoritas; Potestas; Paupertas; Usus iuris; Usus facti; Usus pauper. 
 

Italiano
Note e Ricerche
Giacomo Lanzilotta
pp. 603-611
Episodi insoliti di iconografia antoniana nella chiesa dei Santi Medici in Conversano
II.15.3.04

SOMMARIO

L'articolo focalizza l'attenzione sulla decorazione pittorica della cappella di Sant'Antonio di Padova nella seicentesca chiesa dei Santi Cosma e Damiano in Conversano (Bari), riguardante tre opere di un ignoto seguace del pittore napoletano Paolo Finoglio. Mentre la pala d'altare raffigura un noto episodio della vita del Santo, il Miracolo del morto risuscitato, i temi dei due dipinti delle pareti laterali costituiscono un'eccezionale singolarità nel panorama dell'iconografia antoniana, la Guarigione di Aldonza infanta di Portogallo e il Miracolo della benda: per entrambi gli episodi si tratta di unica iconografici, cioé di immagini che non hanno precedenti analoghi conosciuti o tuttora esistenti, ne' contemporanei ne' precedenti. L'analisi comparata delle diverse fonti agiografiche antoniane e il relativo confronto con gli stessi dipinti, consentono all'autore di identificarne sia i soggetti sia la fonte diretta da cui ha attinto l'ignoto pittore finogliesco, la Vita di s. Antonio di Padova del genovese Luca Assarino (1602-1672), pubblicata a Venezia nel 1652. La presenza dei santi Cosma e Damiano nell'episodio centrale del Miracolo del morto risuscitato, inoltre, é giustificata dall'affinità di carisma tra i santi Medici, titolari della chiesa - tra l'altro di osservanza francescana - e il Santo lisbonese: tutti e tre sono stati dei santi taumaturghi, votati alla povertà , distintisi per eventi miracolosi del tutto simili. Tanta affinità giustifica e spiega la dedicazione al Santo dell'unica cappella di argomento francescano. Analizzando infine il disegno complessivo dei tre dipinti della cappella antoniana, si evince la volontà dell'artista, mediante la concentrazione di più eventi miracolosi, di esaltare nel carisma del protagonista la forza della fede e il trionfo della verità .

Parole chiave: Conversano, Chiesa dei Santi Medici; Iconografia antoniana, Miracoli; Sant'Antonio di Padova; Santi Cosma e Damiano; Luca Assarino.

SUMMARY

The article focuses on the decoration of the chapel of St. Anthony of Padua in the baroque Church of Saints Cosmas and Damian in Conversano, Apulia, about three works of an unknown follower of the Neapolitan painter Paolo Finoglio. While the altarpiece depicts a well-known episode in the life of the Saint, the Miracle of the dead resurrected, the themes of the two paintings of the side walls are an exceptional singularity within Anthonian iconography, the Healing of Aldonza Infanta of Portugal and the Miracle of the bandage: for both episodes there are images that do not have previous ones comparable, known or still exist, neither contemporary nor earlier. The comparative analysis of the different Anthonian hagiographic sources and its comparison with the same paintings, enable the author to identify both the subjects that the direct source from which the unknown painter drew, the Life of St. Anthony of Padua, by Luca Assarino of Genoa (1602-1672), published in Venice in 1652. The presence of Saints Cosmas and Damian in the central episode of the miracle of the Dead resurrected, is also justified on the affinity of charisma among the Holy Doctors, holders of the church - among other things, of Franciscan observance - and the Saint of Padua: all three were thaumaturges, vowed to poverty, distinguished for very similar miraculous events. Much affinity justifies and explains the dedication to St. Anthony of the only Chapel of Franciscan subjects. Finally, by analyzing the overall design of the three paintings in the chapel of St. Anthony, it is clear that the artist wanted, by the concentration of the most miraculous events, to enhance the charisma of the protagonist the power of faith and the triumph of truth.

Keywords: Conversano, Church of the Holy Doctors; Anthonian Iconography, Miracles; St. Anthony of Padua; Saints Cosmas and Damian; Luca Assarino.
 

Italiano
Emanuele Fontana
pp. 613-625
Un nuovo sigillo francescano: Trento 1351
II.15.3.05

SOMMARIO

L'articolo esamina un documento trentino del 1351, in cui emerge la fase di debolezza del Capitolo della cattedrale di Trento sotto il controllo brandeburghese. Si tratta  della notifica di un appello interposto dai canonici della cattedrale contro quello presentato in precedenza da Giovanni da Praga, vicario del vescovo eletto Mainardo, a papa Clemente VI. Tra i nomi dei quattro  religiosi che notificano l'appello dei canonici della cattedrale al vicario e' registrato frate Guido da Mantova, lettore dei frati Minori di Trento e rappresentante del convento. Il documento conserva quattro sigilli  non completamente integri,  di cui uno e' identificabile come sigillo del convento di San Francesco di Trento. Il sigillo, rimasto sinora inedito, rappresenta il santo di Assisi durante la predica agli uccelli. In Appendice e' collocata l'edizione del documento.

Parole chiave: Frati Minori; Trento; Sigilli.

SUMMARY

This article examines a document from Trento from 1351. It reveals a period of weakness of the Chapter of the Cathedral of Trento while under Brandeburg  control. The document is a notification of an appeal made by canons of the Cathedral directed against a prior appeal made by Giovanni da Praga, vicar to the elected bishop Mainardo, to Pope Clement VI. Among the recorded names of the four clerics who communicated the appeal to the vicar is Friar Guido da Mantova, a lector of the Friars Minor of Trento and a representative of the convent. The document contains four seals that are not intact. One of these is identifiable as coming from the convent of Saint Francis of Trento. The seal, which until  today has remained unpublished, depicts Francis during the sermon to the birds. The Appendix contains the edition  of the document.

Keywords: Minor Friars; Trento; Seals. 

Italiano
Lydia Schumacher
pp. 627-638
I francescani del tredicesimo secolo: agostiniani o innovatori?
II.15.3.06

SOMMARIO

Da quando, verso la fine del diciannovesimo secolo, la moderna ricerca sul pensiero medievale ha preso slancio, gli studiosi hanno ipotizzato che i francescani siano stati pensatori relativamente poco originali, che sistematizzarono semplicemente la tradizione di pensiero agostiniana, che aveva prevalso per gran parte del precedente Medioevo. La conferenza affronta questa lettura della prima scuola francescana con riferimento al contesto teologico del pensiero francescano dei primi tempi e alle caratteristiche tipiche del metodo scolastico, che i pensatori del tempo adottarono. In quest'ottica, l'articolo - riportando i contenuti della conferenza - dimostra che i primi pensatori francescani sono fonte di innovazioni che vengono spesso attribuite ai successivi membri della scuola, e addirittura associati alle origini del pensiero moderno.

Parole chiave: Filosofia medievale; Teologia medievale; Studi francescani; San Bonaventura; Duns Scoto; Francesco d'Assisi.

SUMMARY

Since modern research on Medieval thought initially gathered momentum in the late nineteenth century, scholars have assumed that thirteenth-century Franciscans were relatively unoriginal thinkers who simply systematized the intellectual tradition of Augustine, which had prevailed for most of the earlier Middle Ages. This paper will challenge that reading of the early Franciscan school with reference to the theological context of early Franciscan thought and the unique features of the scholastic method that thinkers at this time employed. By these means, the paper will demonstrate that early Franciscan thinkers are the source of innovations that are often attributed to later members of the school-and even identified with the origins of modern thought.

Keywords: Medieval philosophy; Medieval theology; Franciscan studies; Saint Bonaventure; Duns Scoto; Saint Francis of Assisi.
 

Italiano